A leggere la meditazione della tredicesima stazione, la deposizione del corpo di Gesù dalla croce, è un bambino che racconta la morte del nonno. Quest’ultimo se n’è andato dopo aver contratto il Covid, senza che lui e la sua famiglia potesse dirgli addio. L’unico conforto gliel’ha dato la preghiera: è così che ha potuto mettersi ‘spiritualmente’ in contatto con il suo caro nonno e accompagnarlo nell’ultimo viaggio dalla morte del mondo alla vita eterna, come speriamo e preghiamo. “So che la morte non è la fine di tutto”, afferma sapientemente una bambina pochi istanti dopo, nell’ambito della meditazione finale. Siamo già alla quattordicesima stazione, la morte di Gesù. Indossata la stola, il Papa benedice i presenti e quanti hanno seguito da casa questa Via Crucis, per poi salutare i bambini corsi sul palco ad abbracciarlo. (agg. di Rossella Pastore)



LE PREGHIERE DI PAPA FRANCESCO

La decima stazione è quella relativa alla spoliazione di Gesù per mano dei soldati romani. La voce di Orazio Coclite ci introduce nell’episodio evangelico, prima che una giovane lettrice riporti il grande evento della passione alla sua piccola realtà di bambina. “Donare rende più felice che ricevere”, è la sintesi del suo intervento. “Gesù, aiutami a donare non solo il superfluo, ma anche qualcosa di necessario”, è la preghiera di un altro lettore. Papa Francesco chiosa: “Rendici generosi nel condividere con i fratelli i doni della tua provvidenza”. Nell’undicesima stazione, la crocifissione, i ragazzi chiedono altrettanta prontezza nel sacrificio. Anche in questo caso, è il Papa a fornire un input spirituale tanto essenziale quanto chiaro: “Donaci la grazia di non rimanere inchiodati nei nostri peccati, ma aiutaci a vedere nella nostra debolezza una possibilità nuova per far trasparire la potenza della tua croce che dà vita e speranza”. (agg. di Rossella Pastore)



LA SCUOLA ARGOMENTO CENTRALE

Prosegue la Via Crucis a piazza San Pietro. La meditazione su ogni singola stazione è scandita dalla preghiera di papa Francesco, che si alterna alle letture dei bambini un po’ incerti e visibilmente emozionati. Ce ne sono quattro, ad affiancare Orazio Coclite, a cui spetta invece la lettura del Vangelo. Anche le immagini – i disegni – che compaiono sullo schermo a intervalli regolari (uno per ogni stazione) sono abbastanza eloquenti: ognuno di essi reca in calce una preghierina ispirata a una virtù di Gesù. Per esempio, per la seconda stazione (“Gesù caricato della croce”), i bambini implorano dall’Alto la forza di fare sempre il proprio dovere senza mai protestare. Sulla stessa scia il tema della settima stazione, “Gesù cade la seconda volta”: “Vorrei la forza di Gesù per andare sempre avanti”. Lo spunto per riportare questa circostanza nella vita dei bambini, invece, è il racconto di una recita scolastica. Il giovane lettore racconta di quando la maestra scelse un suo compagno di classe – e non lui – come il protagonista di uno spettacolo organizzato a scuola. All’inizio ci rimase male, ma poi comprese che quella poteva essere l’occasione giusta per Giovanni di integrarsi ancora di più nel gruppo classe. L’occasione giusta, insomma, per far crescere un altro e far diminuire se stesso (Gv 3,30). (agg. di Rossella Pastore)



I TEMI DELLE PRIME MEDITAZIONI

“Un bambino è stato incolpato di aver rubato la merenda di un mio compagno di classe”: comincia così il testo della prima meditazione della Via Crucis con papa Francesco, opportunamente letto da un bambino, uno degli autori ‘protagonisti’ di questo momento di preghiera. La prima stazione è quella relativa alla condanna a morte di Gesù: a partire da questo evento legato alla passione di nostro Signore, i ragazzi traggono uno spunto molto interessante, ricollegando la vicenda evangelica agli episodi più semplici delle loro vite. Il piccolo lettore parla di quando non se l’è sentita di difendere un suo compagno di classe accusato ingiustamente di essere un ladro. Lui avrebbe potuto difenderlo, ma – proprio come Pilato – ha preferito tirarsi indietro. Lo spunto legato alla seconda stazione, “Gesù caricato della Croce”, è invece legato alla necessità di fare il proprio dovere senza protestare, imitando l’esempio del pazientissimo Gesù. (agg. di Rossella Pastore)

LE PAROLE DEL CARD. CANTALAMESSA

Sta per cominciare la Via Crucis, ancora una volta condizionata dal dramma della pandemia Covid. Il rito del Venerdì Santo in cui si ricorda la salita di Gesù al calvario, la sua morte in croce e la sua sepoltura si svolge sul sagrato della basilica di San Pietro, non come tradizione al Colosseo. Ma risuonano ancora le parole del cardinale Raniero Cantalamessa, che nell’omelia della celebrazione della Passione del Signore ha spiegato che «la fraternità cattolica è ferita» per le divisioni. «La tunica di Cristo è stata fatta a pezzi dalle divisioni tra le Chiese, ma quel che non è meno grave è che ogni pezzo della tunica è stato suddiviso, a sua volta, in altri pezzi». Ovviamente il riferimento era all’elemento umano di essa, in quanto «la vera tunica di Cristo, il suo corpo mistico animato dallo Spirito Santo, nessuno la potrà mai lacerare». Quindi, Cantalamessa ha ribadito che «agli occhi di Dio, la Chiesa è “una, santa cattolica e apostolica”, e tale rimarrà fino alla fine del mondo. Questo, tuttavia, non scusa le nostre divisioni, ma le rende più colpevoli e deve spingerci con più forza a risanarle». (agg. di Silvana Palazzo)

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VIA CRUCIS E PASSIONE DEL SIGNORE

È terminata la celebrazione della Passione del Signore. Dopo la preghiera universale si è tenuta l’Adorazione della Santa Croce con la sua ostensione, quindi Papa Francesco ha celebrato la Santa Comunione. Nell’omelia, invece, il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, si è soffermato sul fondamento cristologico della fraternità, partendo dall’ultima enciclica del Santo Padre, “Fratelli tutti”. «I discepoli diventano fratelli in senso nuovo e profondissimo: condividono non solo l’insegnamento di Gesù, ma anche il suo Spirito, la sua vita nuova di risorto». Inoltre, ha spiegato che la fraternità in Cristo è unica e trascendente: «Essa non si sostituisce agli altri tipi di fraternità basati su famiglia, nazione o razza, ma li corona. Tutti gli esseri umani sono fratelli in quanto creature dello stesso Dio e Padre». La fede cristiana quindi aggiunge una seconda ragione decisiva: «Siamo fratelli non solo a titolo di creazione, ma anche di redenzione; non solo perché abbiamo tutti lo stesso Padre, ma perché abbiamo tutti lo stesso fratello, Cristo, primogenito tra molti fratelli». Stasera la Via Crucis, secondo rito del Venerdì Santo. (agg. di Silvana Palazzo)

PASSIONE DEL SIGNORE, LITURGIA DELLA PAROLA E OMELIA

La celebrazione della Passione del Signore nella basilica di San Pietro è cominciata in questo Venerdì Santo con qualche minuto di anticipo. Dopo la processione iniziale, Papa Francesco ha compiuto la prostrazione sotto i gradini del presbiterio. E dopo aver adorato la Croce, il Santo Padre l’ha presentata all’adorazione silenziosa dell’assemblea. Durante la Liturgia della Parola è stato letto il racconto della Passione secondo Giovanni, quindi il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontifica, ora tiene l’omelia. Poi arriverà il momento della preghiera universale. Il diacono pronuncerà l’esortazione con cui viene indicata l’intenzione della preghiera, quindi tutti pregheranno per qualche momento in silenzio, poi prenderà la parola Papa Francesco per l’orazione. Per tutto il tempo della preghiera universale, che è la più antica e venerabile della chiesa romana, i fedeli (che sono molti meno nella basilica di San Pietro a causa delle restrizioni Covid) resteranno in piedi. (agg. di Silvana Palazzo)

COMINCIA CELEBRAZIONE PASSIONE DEL SIGNORE

Il primo rito del Venerdì Santo sta per cominciare. All’interno della Basilica di San Pietro è prevista infatti tra poco la Celebrazione della Passione del Signore, in ricordo della passione di Gesù e della sua morte in croce. Tradizionalmente questa celebrazione era officiata alle ore 15:00 del Venerdì Santo, perché sarebbe l’ora nella quale, secondo i Vangeli, Cristo esalò l’ultimo respiro, mentre oggi può essere spostata, pur restando nel pomeriggio. La Chiesa, inoltre, per una tradizione antichissima non celebra l’eucarestia. Con la Celebrazione della Passione del Signore si commemorano due aspetti del mistero della Croce: la sofferenza che prepara la gioia di Pasqua, l’umiliazione di Gesù da cui sorge la sua glorificazione. Nel Messale Romano è riportato che “Cristo che muore sulla croce “passa” da questo mondo al Padre; dal Suo Costato sgorga per noi la vita divina: noi “passiamo” dalla morte del peccato alla vita in Dio”. (agg. di Silvana Palazzo)

“VIA CRUCIS NUTRE VITA SPIRITUALE”

Per il secondo anno consecutivo Papa Francesco presiederà la Via Crucis del Venerdì Santo sul sagrato di piazza San Pietro, e non al Colosseo, senza fedeli a causa della pandemia Covid. Le quattordici stazioni che ripercorrono la Passione di Cristo saranno sistemate attorno all’obelisco e lungo il percorso che conduce al sagrato. Le torce tracceranno il percorso a terra formando una grande croce luminosa che si distenderà sulla piazza vuota. Invece la Croce verrà portata da un gruppo di ragazzi e di educatori a cui sono state affidate le meditazioni. Per ogni meditazione un disegno che, secondo quanto indicato dai media vaticani, sarà mostrato in diretta tv. Tra i temi affrontati nelle meditazioni della Via Crucis c’è ovviamente l’emergenza sanitaria e la solitudine dei più piccoli, anche per la lontananza legata alla didattica a distanza.

«La Via Crucis per i fedeli è una scelta, come il Rosario, che dovrebbe nutrire la vita spirituale. Guardare, meditare e riflettere sulle quattordici stazioni aiuta a mettersi in contatto con Gesù Cristo nostro Salvatore», dichiara ad AciStampa l’Arcivescovo Georg Ganswein, Prefetto della Casa Pontificia e segretario personale del Papa emerito Benedetto XVI. (agg. di Silvana Palazzo)

VIA CRUCIS DEL VENERDÌ SANTO: LA PASSIONE DI GESÙ

Con la Passione e morte in croce, Gesù «entra nel nostro Calvario per riconquistaci il cuore»: così il sacerdote Don Vincent Nagle oggi sul Sussidiario.net ci aiuta ad addentrarci ai riti del Venerdì Santo. Prima l’Adorazione della Croce, poi la Via Crucis sempre con Papa Francesco a guidare il popolo cristiano nella memoria più dolora della Pasqua di Cristo: «Se il nostro cuore non resta rigorosamente blindato, se appena lascia trasparire uno spiraglio, se si apre un po’ su questo che è già il nostro cammino, allora Gesù ci invita a percorrere la via insieme a Lui. Noi siamo già sulla via crucis, ma non lo vogliamo riconoscere, vorremmo sottrarci, ignorare questo fatto, evitare di seguire», ricorda ancora il sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo.

Intanto in Vaticano il Santo Padre questa mattina poco prima delle ore 10 ha voluto visitare nell’atrio dell’Aula Paolo VI alcune persone senza dimora che stavano vaccinandosi sotto la tutela e guida dei sanitari della Santa Sede. Come ricorda Vatican News, la vaccinazione del nutrito gruppo di persone in difficoltà avviene in questa Settimana Santa «su iniziativa dell’Elemosineria apostolica, grazie alle dosi di vaccino Pfizer-Biontech acquistate dalla Santa Sede e offerte dall’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma». L’appello del Papa è la stella polare di questa iniziativa, fare in modo che «nessuno venga escluso» dalla campagna vaccinale; esattamente come insegna Gesù nel suo Vangelo, anche nel giorno della Sua Passione, Lui è venuto per salvare tutti.

VIA CRUCIS DEL VENERDÌ SANTO, COME SEGUIRE IN DIRETTA

Dalla tristezza della Via Crucis e Passione alla gioia della Resurrezione: il Venerdì Santo rappresenta forse più di tutte le feste della Chiesa Cattolica quella più umana e “fragile” possibile. È il giorno in cui Gesù soffre i patimenti del corpo e dell’anima e si offre come Agnello sacrificale per salvare l’umanità dal male, dal peccato e in ultima istanza dalla morte. Eppure è proprio dal Calvario della Via della Croce che il Signore annuncia la grandezza di quanto solo Domenica verrà ricordato e riaffermato: Dio ha mandato il Figlio suo Unigenito per testimoniare la grandezza del Paradiso e la vittoria eterna sulla morte, il tutto tramite la Resurrezione di corpo e anima in quel Santo Sepolcro lasciato vuoto. Una luce autentica che emerge dalle tenebre del sottosuolo, dalla tristezza per una condizione umana che sembra “fregata” per sempre da dolore, morte e in questi ultimi 12 mesi anche dalla “croce” di pandemia e lockdown: la Chiesa ha “qualcosa” da dire – anzi, ha Qualcuno da annunciare – che anche nella Via Crucis più dolorosa possa riaffermare la presenza del Bene e di quel “centuplo quaggiù” che salvi il cuore tormentato dell’uomo.

Anche per questa Pasqua 2021, Papa Francesco e il Vaticano hanno preparato i due consueti riti del Venerdì Santo con limitazione della presenza di popolo (un passo avanti rispetto al totale “lockdown” imposto dalle regole del Governo lo scorso anno). Alle ore 18 è previsto all’interno della Basilica di San Pietro la celebrazione della Passione con l’Adorazione della Crocealle 21 invece il Santo Padre terrà la Via Crucis del Venerdì Santo non più al Colosseo come da tradizione, bensì nella Piazza San Pietro semi-deserta e sul Sagrato della Basilica vaticana. Entrambi i momenti, come tutti quelli della Settimana Santa, sarà possibile seguirli in diretta tv (Rai 1 e Tv2000) e video streaming tramite il canale YouTube di Vatican News.

MEDITAZIONI VIA CRUCIS 2021

In questa Pasqua 2021 Papa Francesco ha affidato la preparazione delle meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo al Gruppo Scout Agesci “Foligno I” (Umbria) e alla Parrocchia romana Santi Martiri di Uganda. Come ha già spiegato la Sala Stampa Vaticana, le immagini che accompagneranno le diverse Stazioni saranno disegni realizzati da bambini e ragazzi della Casa Famiglia “Mater Divini Amoris” e della Casa Famiglia “Tetto Casal Fattoria”. A differenza della Via Crucis 2020 dove a scrivere meditazioni e condurre il rito del Venerdì Santo erano stati i carcerati di Padova, accompagnati da Don Marco Pozza, quest’anno la scelta della Santa Sede è stata quella di indagare pensieri, gioie, domande e dolori dei più piccoli, tra i principali protagonisti in “negativo” di una pandemia che li ha costretti quasi sempre chiusi in casa. Le loro croci non sono meno “importanti” degli adulti, ne sono una rappresentazione dal medesimo sforzo e dolore, con però in più un indomito istinto a domandare aiuto e “liberazione” da quel buio sperimentato: «diventerete come bambini o non entrerete mai nel Regno di Dio», ammoniva Gesù ai suoi discepoli e con questo spirito il Papa ha scelto di affidare proprio al loro il percorso della Via Crucis (qui il libretto della celebrazione).

Le loro croci sono «la paura del buio, della solitudine e dell’abbandono, anche a causa della pandemia, l’esperienza dei propri limiti, delle prese in giro da parte degli altri, il sentirsi più poveri rispetto ai coetanei, il dispiacere per i litigi in famiglia di mamma e papà». Saranno in 15 oggi in San Pietro a portare fiaccole, la croce e leggere le meditazioni preparata a rappresentanza dei circa 500: «E’ stato un lavoro dei singoli, che con i catechisti abbiamo raccolto cercando di mantenere la riservatezza sulla destinazione finale. Dai loro brevi testi e dai disegni, spesso, commentati, e da altri brevi discorsi, abbiamo cercato di interpretare il loro stato d’animo, in questo tempo, di fronte alla Via Crucis, di fronte al mistero della passione di Gesù», ha spiegato a Vatican News Don Luigi, referente del Vicariato di Roma della pastorale.

VENERDÌ SANTO, LA PASSIONE DEL SIGNORE

La Via Crucis è letteralmente “la Via della Croce”, ovvero quella via compiuta da Gesù davanti alle urla e agli scherni della folla che lo mandava a morte per aver semplicemente detto la Verità, ovvero che era Lui era il Figlio di Dio e che era lì per sconfiggere la morte e il pregiudizio dei “sapienti”. Prima della “croce” però la Chiesa da tradizione celebra il rito della Passione (qui il libretto della celebrazione), con Papa Francesco che rimarrà in silenzio davanti a quella Croce esattamente in “memoria” della solitudine di Cristo nell’avviarsi alla Passione dopo l’ultima cena. Il Santo Padre si prostrerà a terra, in preghiera diversi minuti davanti alla Croce, avvolto nei paramenti liturgici rossi: a seguire la Liturgia della Parola con i Vangeli della Passione e il momento dell’Omelia che come da tradizione non sarà tenuto da Bergoglio. Come lo scorso anno, sarà il predicatore della Casa Pontificia – il cappuccino padre Raniero Cantalamessa – a tenere il breve momento di omelia prima di concludere la celebrazione delle ore 18. La Settimana Santa si concluderà poi nella giornata di domani con la Veglia delle ore 19.30 con Papa Francesco sempre in Basilica vaticana e poi domenica con la Santa Messa del giorno alle ore 10, seguita dal messaggio Urbi et Orbi delle ore 12.