Gli astronomi e gli astrofisici di tutto il mondo sono in subbuglio dopo che nella via Lattea è stato scoperto un oggetto misterioso, qualcosa di mai visto prima. Come scrive TgCom24 attraverso il proprio sito web, si tratta di un oggetto a metà fra una stella di neutroni e un buco nero, ma i ricercatori non sono riusciti ad identificarlo con certezza in quanto è super-denso ed ha una massa che si colloca a metà fra questi corpi celesti, cosa che non è mai stata riscontrata prima.



La scoperta emerge dallo studio che è stato pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista Science, ed è guidato dall’Istituto tedesco Max Planck per la Radioastronomia di Bonn, con il contributo anche dell’Università di Bologna e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna e di Cagliari. Secondo gli scienziati l’oggetto misterioso scoperto nella via Lattea potrebbe trattarsi di una stella di neutroni esageratamente massiccia o eventualmente un buco nero di dimensioni molto piccole. La natura resta quindi sconosciuta ma gli autori dello studio ritengono che tale oggetto possa essersi formato a seguito di una precedente fusione fra due stelle di neutroni, causato dall’ambiente stellare estremo che caratterizza il denso ammasso globulare dove è appunto stato scoperto. Maya Fishbach, ricercatrice, ha commentato la scoperta dicendo: “Indipendentemente dalla sua natura, la scoperta di un oggetto compatto con questa massa ha implicazioni affascinanti”.



VIA LATTEA, SCOPERTO UN OGGETTO MISTERIOSO: POTREBBE ESSERE DI GRANDE AIUTO ALLA FISICA

Chi indaga e gli studiosi si dicono convinti che il nuovo oggetto potrebbe aiutare a fornire informazioni maggiori e soprattutto dare un aiuto alla fisica alla base della materia nucleare estremamente densa, ma anche delle esplosioni di supernovae e di altri fenomeni come fusioni di stelle di neutroni, campo che ancora oggi è velato da numerosi misteri.

Per scoprire l’oggetto misterioso della via Lattea i ricercatori hanno utilizzato i dati raccolti grazie al radiotelescopio MeerKAT, un insieme di 64 antenne localizzate in Sudafrica, struttura che farà parte del progetto Square Kilometre Array, telescopio al momento in fase di realizzazione in Sudafrica e Australia e che avrà il compito di studiare lo spazio più profondo.