L’Unione europea abolirà le sanzioni contro Violetta Prigozhina, madre dell’imprenditore Yevgeniy Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner. Si tratta della mamma del principale finanziatore dei mercenari: la donna era stata inserita all’interno del gruppo preso di mira dalle sanzioni Europee. Bruxelles infatti aveva inserito il nome di Violetta nella lista verso la quale erano rivolte misure restrittive in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Il Tribunale comunitario ha accolto il ricorso della donna e in una sentenza ha risposto che le sanzioni – considerate ingiuste – vengano cancellate. Come viene spiegato nella sentenza, Prigozhin è “responsabile di azioni che hanno compromesso l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina” ma il legame tra lui e la donna “si basa unicamente sul loro vincolo di parentela”, e quindi “non è dunque sufficiente per giustificare” la sanzione nei suoi confronti.
Violetta Prigozhina vince la causa contro il Consiglio dell’UE
Violetta Prigozhina aveva fatto causa al Consiglio dell’Ue lo scorso aprile, accusandolo di non aver giustificato con reali motivazioni la sua inclusione nella lista dei sanzionati. La donna è la madre di Yevgeniy Prigozhin, un imprenditore della ristorazione molto vicino allo ‘Zar’, tanto da essere stato definito il “cuoco di Putin” per via delle numerose cene organizzate per il presidente. Secondo i servizi di intelligence, Prigozin sarebbe il fondatore e principale finanziatore dei mercenari del Gruppo Wagner.
L’Unione Europea, che ha colpito con sanzioni tanti oligarchi e cittadini russi, aveva inserito in lista anche Prizoghina. In totale sono state sanzionate individualmente 1.386 persone e 171 entità, mentre i beni congelati hanno un valore di circa 13,8 miliardi di euro. Nel caso di Violetta Prigozhina, la decisione è stata motivata con il fatto che la donna sarebbe la proprietaria della Concord Management and Consulting Llc, che fa parte del Concord Group fondato dal figlio. Secondo l’Europa, avrebbe così fornito sostegno alla guerra. Nella sentenza si evince però che Prigozhina non è più proprietaria della Concord Management and Consulting già dal 2017 “pur avendo detenuto quote della stessa”. Inoltre, “il Consiglio non dimostra che la medesima possieda altre imprese aventi legami con suo figlio alla data dell’adozione” delle sanzioni.