La battaglia e la ricerca disperata di una mamma per ritrovare il figlio scomparso: “Lo Stato mi ha lasciata sola”

Dal 5 dicembre del 2020 non c’è pace per Roberta Carassai, madre alla ricerca disperata del figlio Alessandro Venturelli, di cui non ha notizie da anni. “Nessuno indaga ma io non mi fermerò. Vorrei solo che mio figlio mi telefonasse e dicesse: ‘sono vivo'”, ha detto in una toccante intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. Si sente sola e abbandonata, senza risposte né aiuti concreti. Roberta, tuttavia, non ha perso la speranza di poter trovare e riabbracciare il suo Alessandro. “Sono tre anni che viaggio con la sua foto in borsa, ma lo Stato mi ha abbandonato“, lamenta la donna a proposito della scomparsa del suo unico figlio.



Roberta ha setacciato il Nord Italia ed è stata persino in Olanda. Attualmente si trova a Napoli, dove ci sarebbero stati degli avvistamenti. “Nessuno pensa a fare una foto. Nessuno mi dà la conferma che aspettavo”, racconta la Carassai. “Sono andata speranzosa”, racconta lei “perché quattro persone diverse, che non si conoscevano tra loro, mi hanno detto di aver visto quello che sembrava mio figlio con una ragazza“.



L’amarezza di Roberta tra presunti avvistamenti e speranze: “Per mio figlio Alessandro mi palleggiano da una parte all’altra”

Roberta si è precipitata anche alla stazione di piazza Garibaldi per un presunto avvistamento, ma anche in questo caso è rimasta con un pugno di mosche tra le mani. “Mi palleggiano da una parte all’altra”, insiste. “Ma non partirò finché non avrò risposta”. Da quando suo figlio Alessandro non è più nella sua vita, l’esistenza di Roberta è completamente cambiata. Inevitabilmente è ossessionata dal desiderio di ritrovare suo figlio e le sue giornate, ormai da qualche anno, si sono completamente inceppate.



“Non riesco più ad avere un rapporto con tutti gli amici di prima. Non voglio sentire la quotidianità delle altre persone, sto troppo male”, ammette la Carassai. La ricerca del figlio Alessandro prosegue e proseguirà ancora, la donna vuole portare avanti la sua missione, che ad ora purtroppo non ha dato frutti. “Non ce la faccio più, mi sento impotente. Mi sono accorta che per gli scomparsi nessuno fa niente: è una piaga sociale, c’è un buco normativo”, le sue parole amare rilasciate a La Repubblica.