L’ANNUNCIO A SORPRESA DI PAPA FRANCESCO: “ANDRÒ IN CORSICA IL 15 DICEMBRE 2024”
Papa Francesco appena prima del Santo Natale e del suo 88esimo compleanno farà visita alla Corsica per la prima volta nella storia dell’isola francese celebre per aver dato i natali a Napoleone Bonaparte: l’annuncio a sorpresa è giunto durante le celebrazioni della Giornata Mondiale della Gioventù lo scorso weekend in Vaticano, elemento ancor più sorprendente visto il recente “diniego” all’invito per l’8 dicembre 2024 a Parigi per la riapertura della Cattedrale di Notre Dame dopo il terribile incendio del 2019.
Accogliendo l’invito delle Autorità civili francesi, Papa Francesco sarà presente ad Ajaccio in Corsica lungo l’intera giornata di domenica 15 dicembre 2024 dove parteciperà all’evento conclusivo del Congresso “La religiosità popolare nel Mediterraneo”. Dopo il lungo ciclo in Asia e Oceania lo scorso settembre, si conferma un 2024 ricco di appuntamenti e testimonianze, con l’ultimo in ordine di tempo che vede il Santo Padre partecipare da vicino al congresso con vescovi dalla Francia, l’Italia, la Spagna e gli altri paesi del Mediterraneo impegnati nella comunicazione della fede in ambito popolare. Dai riti ai pellegrinaggi, dalla tante devozioni particolari fino alla forte credenza per la festa della Madonna della Misericordia, in Corsica chiamata “la “Madunnuccia” e ufficialmente patrona di Ajaccio. Nel programma previsto dalla Santa Sede, Papa Francesco dopo il Congresso in mattinata celebrerà la Santa Messa nel parco “Place d’Austerlitz”: nel tardo pomeriggio, dopo le ore 17,30, è previsto l’incontro in aeroporto ad Ajaccio con il Presidente francese Emmanuel Macron.
CARD. BUSTILLO (VESCOVO AJACCIO): “UN REGALO DA PAPA FRANCESCO. NON VA A NOTRE DAME MA NON È DISPREZZO PER LA FRANCIA…”
Ed è proprio nel rapporto non sempre idilliaco con il Presidente della Repubblica di Francia che sono sorte polemiche negli scorsi giorni per la mancata presenza di Papa Francesco a Parigi per la riapertura di Notre Dame: intervistato da “La Croix” e “Le Figaro” questa mattina, il cardinale François-Xavier Bustillo – vescovo di Ajaccio – sgombra il campo da qualsiasi fraintendimento, sottolineando che non vi sia alcun gesto di «disprezzo» del Papa nei confronti dello Stato francese.
«Il Papa non ha mai detto che sarebbe andato a Parigi, come ha lasciato intendere un giornale, il che ha creato confusione»: molto più banalmente, Papa Francesco nel comporre la sua complicata e intricata agenda internazionale ha fatto una scelta pastorale legittima esprimendo il desiderio di andare in Corsica, «non è contro Parigi! È la libertà del Papa, la sua volontà», ribadisce il prelato. Bergoglio insomma «non disprezza Parigi, non disprezza le autorità francesi», e soprattutto «non disprezza Notre-Dame per favorire la Corsica», è semplicemente una scelta pastorale per poter partecipare al Congresso sul futuro della Chiesa nel Mediterraneo.
Secondo il Card. Bustillo la visita di Papa Francesco in Corsica rappresenta un fantastico regalo di Natale, voluto e manifestato dal Signore in quanto Padre «buono, un regalo che è anche una responsabilità per guardare la memoria e per stimolare il futuro». Intervistato dalla stampa vaticana, il cardinale di Ajaccio esprime apprezzamento per la vicinanza del Vaticano davanti alla dimensione teologica dell’evangelizzazione, tema cardine del Congresso ad Ajaccio del prossimo 15 dicembre 2024. «Vediamo che ci sono tante guerre anche qui nel Mediterraneo, quindi possiamo trasmettere una vita fraterna attraverso le nostre tradizioni», sottolinea ancora il vescovo Bustillo a Vatican News, invocando il legame intrinseco della gente corsa con la religiosità cattolica, tanto passata quanto ancora molto presente. Non contro la Francia, ma a favore della Corsica dopo l’invito ufficiale del cardinale al Congresso dedicato alla pietà popolare: «Non mi tirerò indietro se questo può promuovere il dialogo e favorire l’unità del popolo corso», ha spiegato ancora a “Le Figaro” il vescovo di Ajaccio, ricordando come la sua missione di arcivescovo proprio per «creare unità e comunione, favorire il dialogo per un’identità che non sia l’identità dell’uno contro l’altro, ma l’identità dell’uno con l’altro».