Uno studio molto interessante pubblicato in questi giorni sottolinea come il citrato di sildenafil, principio attivo del Viagra, possa essere altamente efficace nel contrastare l’Alzheimer. Secondo la ricerca in questione, citata dai colleghi di Fanpage, può abbattere il rischio del 50 per cento di sviluppare il morbo, principale forma di demenza esistente al mondo. Si tratta di una ricerca che ha coinvolto un’enorme mole di dati provenienti da tutto il mondo, integrati con l’intelligenza artificiale e che ha fatto appunto emergere i benefici degli inibitori della fosfodiesterasi (PDE), a cui appartiene appunto anche il Viagra, nei confronti della neurodegenerazione che sta alla base dell’Alzheimer.



Il team che ha fatto questa incredibile scoperta è composto dagli scienziati americani del Lerner Research Institute della Cleveland Clinic, che in collaborazione con altri colleghi di vari istituti a stelle e strisce, coordinati dal dottor Feixiong Cheng del Genomic Medicine Institute presso la Cleveland Clinic, hanno analizzato i dati presenti nei due database assicurativi MarketScan Medicare Supplemental e Clinformatics, cercando di capire l’incidenza di pazienti malati di Alzheimer che assumevano il citrato di sildenafil, e quelli che non lo assumevano, tenendo conto anche di fattori come età, etnia, patologie esistenti e genere.



VIAGRA DIMINUISCE DEL 54% RISCHIO DI ALZHEIMER: COSA E’ EMERSO DAI DATI

E’ così emerso che chi assumeva il Viagra aveva un rischio minore di contrarre l’Alzheimer, ben il 54 per cento in meno. Nella seconda fase dello studio i ricercatori hanno esposto i neuroni ottenuti da cellule staminali pluripotenti indotte (iPCS) di pazienti che soffrivano di Alzheimer al principio attivo del Viagra, osservando come il citrato di sildenafil abbattesse l’iperfosforilazione della proteina tau, da tempo associata a processi neurodegenerativi come demenza e declino cognitivo.

E’ stato infine osservato che il farmaco, generalmente utilizzato per la disfunzione erettile “prende di mira specificamente i geni e i percorsi patobiologici correlati all’Alzheimer”. I neuroni trattati “esprimevano geni legati alla crescita cellulare, al miglioramento della funzione cerebrale, alla riduzione dell’infiammazione e ad altri processi noti per la protezione contro la degenerazione neurale associata al morbo di Alzheimer”, fanno sapere i ricercatori.



VIAGRA DIMINUISCE DEL 54% RISCHIO DI ALZHEIMER: COME FUNZIONA

I dati sono stati tutti elaborati grazie all’IA: “Dopo aver integrato questa grande quantità di dati a livello computazionale, è gratificante vedere gli effetti del sildenafil sui neuroni umani e i risultati sui pazienti nel mondo reale. Riteniamo che i nostri risultati forniscano le prove necessarie per gli studi clinici di esaminare ulteriormente la potenziale efficacia del sildenafil nei pazienti con malattia di Alzheimer”, ha concluso il dottor Cheng.

Fanpage ricorda come vi sia un altro studio che associa positivamente l’uso di farmaci come il Viagra e i benefici contro la demenza, leggasi il lavoro “Phosphodiesterase Type 5 Inhibitors in Men With Erectile Dysfunction and the Risk of Alzheimer Disease” pubblicato su Neurology secondo cui il citrato di sildenafil riduce il rischio di demenza del 20 percento.