Fedez ha voluto ringraziare pubblicamente Gianluca Vialli, storico ex calciatore della Serie A nonché collaboratore della nazionale italiana, per la telefonata intercorsa nelle scorse ore. Il rapper milanese ha fatto sapere ieri di aver scoperto un tumore al pancreas e di essersi sottoposto ad intervento chirurgico per rimuoverlo, e Gianluca Vialli, anch’esso affetto da tumore da diversi anni, si è sentito di esternare la propria vicinanza all’artista. “Grazie di cuore a Luca Vialli – scrive Fedez su una stories via Instagram – e in bocca al lupo per la partita di stasera (per la cronaca, l’Italia ha perso contro la Macedonia per zero a uno ndr). Fino a qualche giorno fa non ci conoscevamo nemmeno, poi una telefonata pochi giorni prima dell’intervento che difficilmente dimenticherò”.
Quindi la promessa per il futuro: “Spero di poter dare un po’ di supporto alle persone così come tu hai fatto con me, davvero con il cuore”. Gianluca Vialli, come Fedez, ha un tumore al pancreas ed ha scoperto la malattia cinque anni fa, nel 2017. L’ex Sampdoria e Juventus si era sottoposto ad un intervento chirurgico poi un anno fa aveva fatto sapere: “il tumore è ancora con me”.
FEDEZ E LA TELEFONATA DI VIALLI. L’EX CALCIATORE DA 5 ANNI VICINO A CHI LOTTA
Vialli, nel corso delle interviste rilasciate in questo lustro, non è mai apparso abbattuto ne scoraggiato, ma ha sempre cercato di vivere la vita per come veniva, e soprattutto, ha sempre provato ad incoraggiare coloro che stanno lottando, come lui, contro questo male. “La malattia non è esclusivamente sofferenza – aveva spiegato poche settimane fa al Corriere della Sera – ci sono dei momenti bellissimi”.
“La malattia – aveva proseguito Vialli – ti può insegnare molto di come sei fatto, ti può spingere anche più in la rispetto al modo anche superficiale in cui viviamo la nostra vita. La considero anche un’opportunità. Non ti dico che arrivo fino ad essere grato nei confronti del cancro, però non la considero una battaglia. L’ho detto più volte. Se mi mettessi a fare la battaglia col cancro ne uscirei distrutto. Lo considero una fase della mia vita, un compagno di viaggio, che spero prima o poi si stanchi e mi dica “Ok, ti ho temprato. Ti ho permesso di fare un percorso, adesso sei pronto”.