Una strage sfiorata, quella di ieri sera a Torre del Lago, frazione del Comune di Viareggio, dove un uomo con il figlio, dopo essersi barricati in casa, hanno sparato ferendo un vigile del fuoco. Intorno alle 21.40 i militari sono riusciti ad accedere all’interno dell’abitazione di Adelmo e Gianluigi Ragoni, questi i nomi delle due persone, padre e figlio, rispettivamente di 90 e 44 anni. E’ quanto emerso dalla trasmissione Ore 14 che proprio oggi ha aperto con il caso avvenuto in provincia di Lucca nella giornata di ieri. Il figlio sarebbe stato condotto in commissariato, mentre il padre al pronto soccorso. Solo nella tarda serata si è appreso dell’arresto di entrambi, accusati di tentato omicidio aggravato e detenzione abusiva d’armi.
Il questore di Lucca ha parlato di una tragedia sfiorata. Non è chiaro chi tra padre e figlio abbia usato concretamente l’arma, rinvenuta nella camera del più anziano, sul pavimento. “Ho sentito due colpi di pistola verso mezzogiorno e mezzo e poi dopo sono venuto a sapere tramite amici che abitano nel palazzo che c’era questa persona che aveva sparato”, ha commentato un testimone ai microfoni di Ore 14. Poco prima di mezzogiorno, le forze dell’ordine avevano bussato alla porta dei due uomini per accertare un Tso ma il figlio 44enne si è opposto minacciando con il padre che sarebbero stati disposti a sparare se qualcuno avesse tentato di entrare. E così hanno fatto, esplodendo due colpi, uno dei quali ha ferito un vigile del fuoco.
Viareggio, Gianluigi Ragoni “si sentiva Dio”
Ma chi è Gianluigi Ragoni, il figlio 44enne che insieme al padre 90enne, Adelmo Ragoni si sono barricati per ore in casa? “E’ un personaggio di Torre del Lago che vediamo da diversi anni, sempre vestito tutto di bianco e predica questa onnipotenza, si sente Dio e va in giro nei bar creando dei disagi”, ha commentato un residente a Ore 14. La mediazione con le forze dell’ordine non è servita a nulla. Solo alle 21.30 l’irruzione in casa. Ed anche una giovane sarebbe stata verbalmente molestata di recente.
Come spiegato dalla criminologa Roberta Bruzzone, adesso occorrerà capire chi ha usato l’arma, ed infatti sono in corso accertamenti di tipo balistico. “A quanto sembra l’arma era detenuta illegalmente”, ha aggiunto la Bruzzone, che ha posto l’accento sulla genesi dell’arma che poteva trasformare in tragedia questa vicenda. Il padre 90enne è un ex carabiniere ma non si conosce la natura dell’arma, anche se secondo la criminologa non sarebbe un’arma di ordinanza. Il questore di Lucca, come emerso nel corso della trasmissione, ha parlato di una “realtà familiare degradata” ed ha svelato “il suicidio della madre dell’uomo qualche tempo fa”.