Paolo Zorzi si è svegliato dal coma ed ha raccontato tutta la verità su Marianna Sandonà, la donna uccisa lo scorso 8 giugno in quel di Vicenza. Ad ammazzarla, come del resto si ipotizzava, è stato l’ex di lei, Luigi Segnini. L’amico della vittima si era svegliato venerdì scorso dal coma farmacologico dopo che il killer l’aveva accoltellato durante un tafferuglio al termine del quale è appunto avvenuto l’omicidio di quasi due mesi fa. Stando a quanto riferisce Fanpage, pare che Zorzi, appena aperti gli occhi, abbia urlato pensando all’amica Marianna, non sapendo di essere stato in coma per 50 giorni. L’omicidio è avvenuto a Montegaldella, e l’amico della vittima è ora il testimone chiave in grado di raccontare tutto ed incastrare Segnini. Cos’accadde di preciso quella sera dell’8 giugno? Paolo aveva accompagnato Marianna, di anni 43, ad un incontro con il suo ex, il 38enne camionista vicentino, originario di Torri di Quartesolo, Luigi Segnini.
VICENZA, SI SVEGLIA DAL COMA E RACCONTA L’OMICIDIO DELL’AMICA
Un accompagnamento con l’obiettivo di proteggere l’amica, forse conoscendo la rabbia e le intenzioni dello stesso Segnini: purtroppo non è bastato perché il camionista si è scagliato come una furia sulla sua ex, colpendola e uccidendola con ben 19 coltellate. Dopo di che si è scagliato anche contro l’amico di lei, ferendolo con due fendenti di cui uno al polmone che l’ha appunto mandato ko per un mese. “E’ sceso dall’auto con il coltello, gridando come un pazzo”, le parole del super testimone agli inquirenti, riferite all’aggressore, che ora si trova in carcere e che ha tentato il suicidio. Marianna e Luigi convivevano da tempo ma la loro storia d’amore era finita e la donna si era fatta accompagnare dall’amico al garage della sua ex abitazione per recuperare alcuni suoi oggetti. Il camionista non aveva mai accettato la fine della loro relazione, decidendo così di uccidere l’ex compagna di vita. L’uomo è accusato di omicidio volontario e di tentato omicidio, e rischia l’ergastolo o una pena di minimo 30 anni.