Emergono particolari inquietanti in merito al femminicidio di Vicenza. In primis, sono due i femminicidi. Lidia Miljkovic, che è stata raggiunta da colpi di pistola mentre era in auto e poi finita mentre provava a scappare a piedi, non sarebbe l’unica vittima dell’ex compagno Zlatan Vasiljevic. L’uomo avrebbe ucciso anche l’attuale fidanzata. Infatti, è stato trovato morto dentro un’automobile, ferma in una piazzola della tangenziale, con all’interno appunto il cadavere dell’attuale compagna. Stando ad una prima ricostruzione, citata dal Corriere della Sera, l’avrebbe ammazzata e poi si sarebbe suicidato.
Sul posto il questore di Vicenza Paolo Sartori e il pm di turno Serena Chimichi. L’automobile, sottoposta ad accertamenti da parte degli artificieri della questura, aveva dell’esplosivo dentro. L’hanno scoperto dopo aver rotto i finestrini per ispezionare il contenuto. Nel frattempo la tangenziale è stata chiusa al traffico e l’autostrada A4 è stata chiusa nel tratto interessato. (agg. di Silvana Palazzo)
KILLER TROVATO MORTO CON UN ALTRO CADAVERE
È finita la fuga del killer di Lidia Miljkovic, la 42enne uccisa in strada a colpi di pistola dall’ex marito. Stando a quanto riportato dal Giornale di Vicenza, è terminata nel pomeriggio in tangenziale Sud, perché l’uomo, secondo le prime informazioni, avrebbe ucciso un’altra persona e poi si sarebbe suicidato. La tangenziale al momento risulta chiusa al traffico. Al momento non ci sono informazioni relative all’identità della seconda vittima del killer, né riguardo le circostanze dell’uccisione. Secondo quanto riportato da Repubblica, è stato trovato poco fa dentro una macchina in una piazzola della Tangenziale Ovest. All’interno dell’auto è stato visto un altro corpo. Sul Giornale di Vicenza compare una foto del momento in cui gli agenti hanno raggiunto l’auto dell’uomo, sulla tangenziale, ferma in mezzo alla carreggiata. Ma evidentemente era già troppo tardi per fermarlo e assicurarlo alla giustizia, visto che è stato trovato appunto senza vita. Sono ancora molti, comunque, gli aspetti da chiarire di questa sconcertante vicenda. (agg. di Silvana Palazzo)
VICENZA, UCCISA A COLPI DI PISTOLA DALL’EX
Un altro femminicidio. Questa mattina alla periferia di Vicenza una donna di 42 anni di origini serbe, Lidia Miljkovic, è stata uccisa a colpi di pistola dal suo ex compagno. L’omicidio è avvenuto in strada, nel quartiere Gogna, e l’uomo si è dato alla fuga. Peraltro, sarebbe pericoloso e armato di esplosivi. La donna aveva due figli: un ragazzo di 16 anni e una ragazza di 13. Aveva appena accompagnato a scuola la figlia minore, quindi aveva ripreso l’auto per dirigersi in via Vigoro, dove svolgeva il suo lavoro di domestica, che alternava a quello di catering.
L’ex marito, anche lui di origini serbe, secondo i primi accertamenti degli investigatori, ha cominciato a sparare mentre la donna era ancora in macchina. Sarebbero cinque o sei i colpi esplosi, con una pistola detenuta illegalmente. Alcuni residenti hanno riferito ai giornalisti di aver sentito sei spari. Il corpo della donna è stato trovato riverso sull’asfalto vicino all’auto. Invece l’uomo, noto alle forze dell’ordine e con divieto di avvicinamento alla donna dal 2019, è scappato. Alcuni parenti della vittima, che potrebbero essere in pericolo, attualmente sono sotto protezione.
IL COGNATO “QUALCHE ANNO FA LE FRACASSÒ IL CRANIO”
L’ex di Lidia Miljkovic sarebbe pericoloso e armato anche di esplosivi. Dalle testimonianze dei residenti, citate dal Giornale di Vicenza, l’uomo avrebbe fatto esplodere degli ordigni allontanassi. Sono in corso comunque degli accertamenti. Il questore Paolo Sartori ha chiesto l’intervento di un elicottero e dei reparti speciali per le ricerche. Si sta pattugliando la zona boschiva che si trova ai piedi di Monte Berico. Ma le ricerche si estendono in tutta la provincia e sulla direttrice della vicina ferrovia e dell’autostrada A4. Inoltre, nelle operazioni sono coinvolti, oltre agli agenti della Questura di Vicenza, anche la Polizia ferroviaria e i carabinieri. Nel frattempo, Benedetto Mondello, fratello dell’attuale compagno della donna e titolare della società di catering in cui lavorava, ha raccontato che era una tragedia annunciata: «È qualche anno che si continuava con denunce su denunce. Qualche anno fa le aveva fracassato il cranio ed è stata in malattia mesi. Poi lei come paradosso è addirittura stata denunciata perché abbandonava i figli».