Pennsylvania, i bambini che vivevano vicino ai pozzi gas naturale hanno avuto più probabilità di sviluppare una forma relativamente rara di cancro e i residenti di tutte le età hanno avuto una maggiore probabilità di manifestare asma. Lo ha decretato una ricerca condotta dall’Università di Pittsburgh, aggiungendo così ulteriori dati e prove che suggeriscono legami tra l’industria del gas naturale e alcuni problemi di salute sviluppati da chi viveva nelle vicinanze, compresi i bambini.



Nei rapporti, i ricercatori hanno trovato quelle che hanno definito associazioni significative tra l’attività dell’industria del gas e due disturbi: l’asma e il linfoma nei bambini, ai quali normalmente questo tipo di cancro viene diagnosticato di rado. Come si legge sul Washington Times, i ricercatori non sono stati in grado di dire se le trivellazioni abbiano causato tali problemi di salute, perché gli studi non erano stati concepiti per questo scopo. Gli scienziati tuttavia hanno setacciato le cartelle cliniche per cercare di determinare le possibili associazioni basate su quanto le persone vivessero vicino ai pozzi di gas naturale, mentre i gruppi industriali parlato di debolezza dei presupposti dello studio e le limitazioni dei dati impiegati.



Incidenza di cancro e asma nei bambini e la correlazione con i pozzi di gas naturale: lo studio

I risultati che hanno mostrato la possibile correlazione tra la vicinanza ai pozzi di gas naturale in Pennsylvania e casi di cancro e asma – soprattutto nei bambini – sono stati presentati martedì scorso in un incontro pubblico a cura dell’Università di Pittsburgh e del Dipartimento di Salute Pubblica dello Stato, ospitato nel campus della Pennsylvania Western University. In questa occasione, attivisti e genitori hanno esortato i funzionari e i ricercatori a fare di più per proteggere la salute pubblica, mentre il fenomeno delle trivellazioni di gas continuano a espandersi.



Raina Rippel, ex direttrice della Southwest Pennsylvania Environmental Health Project, ha definito i risultati come una “punta dell’iceberg tossico e stiamo solo iniziando a capire cosa c’è là fuori“, avvertendo che c’è “molto più cancro in attesa dietro le quinte“. Infatti, nello studio è emerso come i bambini che vivevano nel raggio di un chilometro da un pozzo avevano una probabilità da 5 a 7 volte di sviluppare un linfoma, rispetto ai bambini che vivevano a 5 miglia o più da un pozzo. Nel concreto, si parla di 60-84 casi di linfoma per un milione di bambini che vivono vicino ai pozzi, contro i 12 per milione tra i bimbi che vivono più lontano.