Si dice che sia lei la vera leader dei Måneskin, ma non tutti conoscono il lato più debole e indifeso di Victoria, bassista del gruppo nonché vera star sul palco dell’Eurovision Song Contest 2021. È proprio Victoria, infatti, a distinguersi in una band di soli uomini che fanno rock ‘duro’ e che hanno un nome apparentemente in contrasto con lo spirito strong del gruppo. Måneskin, in danese, vuol dire ‘chiaro di luna’, un’espressione molto romantica scelta direttamente da Victoria all’epoca della fondazione. Espressione che, probabilmente, tradisce proprio il suo romanticismo, un tratto caratteriale ben nascosto sotto le vesti di scena della rocker per nulla tenera o incline alle suggestioni del sentimento. In un’intervista rilasciata il 13 maggio a Elle, la ragazza ha deciso di gettare la maschera e di raccontarsi per come è veramente. Innanzitutto, ammette di non condividere del tutto lo slogan secondo cui ‘strong is the new pretty’: “C’è chi vede in una donna forte, o potente, una sorta di riscatto, la risposta a un’idea fragile di femminilità, ma l’alternativa è davvero il suo opposto? Una donna forte è un bel segnale, ma credo che ci sia spazio, e bellezza, in ogni stato d’animo o condizione”.
Victoria De Angelis racconta le sue insicurezze
In sostanza, Victoria De Angelis è convinta che la virtù stia nel mezzo. Anche se lei stessa, talvolta, ha dato l’idea di voler sembrare forte a tutti i costi. La verità è che non sempre si piace: “Ci sto lavorando, ho i miei momenti, come ogni adolescente. Un tempo ero più insicura. Trucco e vestiti mi aiutano a sentirmi meglio con me stessa, più figa, ma ho periodi in cui vorrei stare in tuta e basta”. Più il tempo passa, più Victoria impara ad accettarsi: “Mi ritengo una persona trasparente, a mio agio con tutti i miei spigoli. Le indosso in scena, trucco e costumi, come le luci e e il palco, contribuiscono a creare un immaginario: ci lavoriamo tanto”.
Victoria De Angelis e gli attacchi di panico: “Ho perso un anno di scuola”
Spazio nell’intervista anche all’approfondimento di una questione delicata come quella degli attacchi di panico, di cui Victoria ha sofferto quando era più piccola: “Ero una ragazza spensierata, a 14 anni mi sono ritrovata a non voler più uscire di casa, ho perso un anno di scuola. C’era qualcosa di rotto in me e non sapevo come ripararmi. Prima me ne vergognavo, ora non ho più bisogno di nasconderlo”. Come n’è uscita? “Grazie a una terapia, alla famiglia e agli amici, ma è comunque da sola che impari a gestire certe voragini”.