Victoria De Angelis, a soli 21 anni, è una forza della natura e un donna da cui prendere esempio per molte ragazze. Elle l’ha scelta insieme ad altre quattro donne abituate ai riflettori per qualche riflessione sulla bellezza autentica, quella che va oltre ai modelli e agli stereotipi e l’ha intervistata: ”Gli stereotipi ci fanno sentire sbagliati, da piccola mi facevano tanta rabbia. Ora sono più serena, forse perché ho imparato a circondarmi di persone aperte”. Lei, che gli unici filtri che tollera sono quelli messi sopra le parolacce di ”Zitti e buoni” per l’Eurovision, ha rivelato nell’intervista quanto le convenzioni le stiano scomode da sempre, da quando era bambina.



Si può dire che il suo destino fosse già segnato: oggi è la bassista dei Maneskin, band che punta ad arrivare al pubblico, oltre che nel complesso, anche per le caratteristiche di ciascuno di loro. La figura di Victoria è infatti ben nitida all’interno di un gruppo che ha reso la fluidità il proprio punto di forza. Quando si esibisce su un palco dà sempre il meglio di sé abbracciata al suo basso e diffondendo al meglio quella dose di femminilità che serve, pure quando in occasione della premiazione a Sanremo è rimasta la ragazza di 21 anni anticonformista che conosciamo.



Victoria De Angelis ispirata da Kim Gordon

Elle le ha chiesto che cosa la turbasse da piccola e Victoria De Angelis ha detto: ”Soffrivo di certe rigide distinzioni tra maschile e femminile. A sei anni avevo proprio il rifiuto per tutte le cose ‘da bambina’: facevo skate, tenevo i capelli corti, mi vestivo da maschio. Il rock ha incarnato quello slancio di libertà”. E’ infatti la musica che le ha ispirato l’immaginario, in particolare nomina Kim Gordon dei Sonic Youth, musicista che ha mandato all’aria ogni stereotipo di bellezza durante un’epoca in cui il rock era un mondo maschile: ”Nel suo modo di stare sul palco c’era qualcosa di aggressivo, sguaiato, ma ha conquistato migliaia di persone attraverso il suo strumento”.



Victoria, da appena 21enne, rivela di essere a lavoro sulla sua autostima come ogni adolescente. Un tempo era più insicura, adesso per sentirsi meglio con se stessa conta su trucco e vestiti, ma ammette anche che ci sono dei momenti in cui preferirebbe stare in tuta e basta. Ma le cose che la fanno più star male ha imparato con il tempo a non mascherarle, come gli attacchi di panico che ad oggi dice di non aver più bisogno di nascondere: ”Ero una ragazza spensierata, a 14 anni mi sono ritrovata a non voler più uscire di casa, ho perso un anno di scuola. C’era qualcosa di rotto in me e non sapevo come ripararmi”. Ne è uscita grazie alla terapia, agli amici, alla famiglia e soprattutto a se stessa, perché è comunque da soli che si impara a gestire certe voragini.