«La narrazione sull’assalto a Capitol Hill è crollata». La decisione del nuovo speaker della Camera, Mike Johnson, di diffondere i video della rivolta del 6 gennaio 2021 riaccende il dibattito. Secondo i conservatori «la narrazione dell’insurrezione violenta del Comitato J6 è crollata». Un aspetto di non poco conto, visto che un’indagine sui disordini del 6 gennaio 2021 da parte di un comitato ristretto della Camera ha portato ad un rapporto di 845 pagine che ritiene Donald Trump personalmente responsabile dei disordini, raccomandando di affrontare accuse penali. «La causa centrale del 6 gennaio è stata un uomo, l’ex presidente Donald Trump, che molti altri hanno seguito. Nessuno degli eventi del 6 gennaio sarebbe accaduto senza di lui», concludeva il rapporto. Centinaia di sostenitori del tycoon presero d’assalto Capitol Hill nel tentativo di impedire la certificazione dei risultati delle elezioni presidenziali del 2020. L’allora presidente uscente aveva denunciato brogli. Nelle violenze che seguirono, Ashli Babbitt, 35 anni, sostenitrice di Trump, fu uccisa dalle forze dell’ordine e oltre 100 agenti della polizia capitolina rimasero feriti. Con la pubblicazione dei filmati di sicurezza la narrazione potrebbe essere ridimensionata.



Lo speaker della Camera ha reso disponibili circa 90 ore di filmati di sicurezza tramite il sito web del comitato e dichiarato che le restanti 44mila ore di video, registrati dalle telecamere di sorveglianza e da quelle della polizia, saranno pubblicate nei prossimi mesi. «Congratulazioni al presidente della Camera, Mike Johnson, per aver avuto il coraggio e la forza d’animo di rilasciare tutti i nastri del J6, che riveleranno esplicitamente cosa è realmente accaduto il 6 gennaio!», ha scritto Trump su Truth. «Questa decisione darà la possibilità a milioni di americani, agli imputati, alle organizzazioni di interesse pubblico e ai media di vedere con i propri occhi cosa è successo quel giorno, invece di doversi affidare all’interpretazione di un piccolo gruppo di funzionari governativi», aveva annunciato Johnson.



ASSALTO A CAPITOL HILL: “NESSUNA RIVOLTA VIOLENTA”

Alcuni brevi spezzoni dei video dell’assalto a Capitol Hill sono stati condivisi su X, ex Twitter. Charlie Kirk, capo del gruppo elettorale pro-Trump Turning Point USA, ha condiviso una clip di 37 secondi che mostra gli agenti di polizia a un’estremità di un corridoio e i manifestanti all’altra, senza alcun conflitto apparente tra i due. Kirk ha scritto: «E così la narrazione dell’insurrezione violenta del Comitato J6 si è sgretolata. La Polizia del Campidoglio ha facilitato il passaggio dei manifestanti attraverso l’edificio. La maggior parte dei J6er dovrebbe essere immediatamente rilasciata», ha twittato. Invece, il rappresentante repubblicano della Camera Troy Nehls ha pubblicato un video di poco più di un minuto in cui si vedono i manifestanti che si fanno strada tramite un corridoio del complesso congressuale mentre alcuni agenti di polizia si posizionano su un lato. «Questo è ciò che hanno nascosto a voi, il popolo americano. Avete bisogno di altre prove che il 6 gennaio NON è stata un’insurrezione?», ha twittato Nehls.



C’è poi una foto condivisa da Citizen Free Press, un sito web di aggregazione di notizie, che sembra mostrare un uomo arrestato in un corridoio che viene liberato da un agente di polizia prima di battere il pugno. Per il Republican Accountability project, un gruppo di conservatori che dichiara di essere a favore della democrazia, il materiale è stato usato in modo selettivo. Infatti, ha condiviso un montaggio di sostenitori di Trump che attaccano agenti di polizia. «Mike Johnson, come Kevin McCarthy e Tucker Carlson prima di lui, sta cercando di usare un video selettivo per sbiancare il 6 gennaio. Ma ricordiamo cosa è successo: Donald Trump ha mandato una folla violenta al Campidoglio nel tentativo di minare la nostra democrazia». I filmati disponibili al pubblico dell’assalto a Capitol Hill mostrano anche un confronto prolungato tra polizia e rivoltosi, durante il quale gli agenti sono stati ripetutamente presi a pugni, colpiti con aste di bandiere e bersagliati con sostanze chimiche irritanti.

REPUBBLICANI CHIEDONO INDAGINE SU COMITATO J6

Questa vicenda potrebbe riservare clamorosi clamorosi colpi di scena, come un’indagine sul comitato J6. I repubblicani chiedono un’inchiesta anche sui legislatori che ne facevano parte. In particolare, come riportato dal Washington Times, Troy Nehls, repubblicano del Texas, e il senatore Mike Lee, repubblicano dello Utah, hanno chiesto un’indagine sugli attuali e sugli ex legislatori che hanno fatto parte del comitato, ormai defunto, e hanno affermato che il comitato era una «farsa». Nehls su X ha scritto: «Il comitato J6 era una farsa. Lo sapevo allora. Lo sanno tutti adesso. Indaghiamo sugli investigatori». In un post su X, Lee ha accusato gli ex legislatori del GOP e membri della commissione Liz Cheney e Adam Kinzinger di aver deliberatamente nascosto i filmati dell’incidente.

«Perché Liz Cheney e Adam Kizinger non hanno mai fatto riferimento a questi nastri? Forse non li hanno mai cercati. Forse non hanno mai messo in discussione la loro stessa narrazione. Forse erano troppo occupati a diffondere selettivamente i messaggi di testo dei repubblicani che volevano sconfiggere. Date le prove che apparentemente hanno soppresso, quanti filmati (e quanti altri documenti) pensate che Nancy Pelosi e il comitato J6 abbiano deliberatamente perso o distrutto?», ha scritto Lee. Altri filmati saranno rilasciati nei mesi a venire, ma non tutti i nastri dell’attacco al Campidoglio saranno resi pubblici. Infatti, circa il 5% dei video sarà trattenuto perché potrebbe «coinvolgere informazioni sensibili sulla sicurezza relative all’architettura dell’edificio», ha precisato lo speaker della Camera.

LA REAZIONE DI TRUMP E ALCUNI DEI VIDEO DIFFUSI