Il video di Bologna Inter è quello di un’altra vittoria di misura per i nerazzurri, un altro passo verso uno Scudetto che sembra ormai in pugno, con i nerazzurri a +8 sul Milan. L’Inter prova a fare la partita col fraseggio ma il Bologna è più incisivo, al 9′ Skov Olsen e Soriano triangolano bene ma il cross di quest’ultimo è invitante ma non viene raccolto da nessuno in area. Sansone non riesce a concretizzare un’ottima ripartenza del Bologna, l’Inter prova a rispondere con Lukaku che non riesce però a sorprendere Ravaglia con un rasoterra non molto potente. Al 23′ Soriano interrompe un break di Eriksen, quindi sul capovolgimento di fronte Handanovic neutralizza una traiettoria tagliata di Skov Olsen. Eriksen prova con insistenza ad aprire il gioco per i nerazzurri e Dijks è di nuovo provvidenziale in un taglio su Hakimi, l’Inter cresce progressivamente e al 31′ trova il gol: Bastoni affonda sulla sinistra e crossa per Lukaku che colpisce di testa da posizione ravvicinata: miracolo di Ravaglia che respinge sul palo, ma sul pallone si avventa di nuovo Lukaku che da pochi centimetri gira col tacco in rete.
Il Bologna deve fare i conti con la sostituzione forzata di Tomiyasu, che infortunato lascia il posto a De Silvestri. Il Bologna prova a farsi vedere in avanti con una punizione di Skov Olsen al 37′ che si perde sul fondo, ma la 40′ è ancora l’Inter a pungere con una conclusione di Barella che manca di poco il bersaglio. Il Bologna prova a iniziare a ritmi alti ma dopo 5′ è l’Inter a sfiorare il vantaggio con Brozovic che innesca il contropiede nerazzurro servendo Lautaro, che colpisce il palo mancando dunque d’un soffio lo 0-2. Viene ammonito Ranocchia all’8′ per una trattenuta su Barrow, che poi ci prova al 13′ con un diagonale che si perde largo sul fondo. Finale di partita teso con ben 5 ammonizioni comminate dall’arbitro, arrivano cartellini gialli per Vignato, Juwata, Brozovic e Bastoni (questi ultimi due, diffidati, salteranno Inter-Cagliari) e infine anche per Gagliardini. Proprio al 90′ il Bologna ha l’ultima chance per il pareggio con Juwara che devia di testa un cross di Svanberg, ma senza fortuna: si chiude sullo 0-1 e l’Inter vede il traguardo sempre più vicino.
BOLOGNA INTER, LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
Sinisa Mihajlovic è arrabbiato più per l’infortunio di Tomiyasu che per la sconfitta del Bologna: “Si è visto anche oggi che manca chi fa gol. Soriano, Orsolini, Svanberg, erano tutte occasioni in cui era più facile fare gol che sbagliare, ma siamo riusciti a sbagliarle tutte, invece loro con una mezza occasione l’hanno buttata dentro. Se non riesci a fare gol è difficile vincere le partite, e con avversari di questo livello è quasi impossibile. Noi con il pressing e le seconde palle li abbiamo messi in difficoltà, ai ragazzi non posso dire nulla. Si dice sempre che con una punta forse avresti fatto più gol. Con una vera prima punta, da 15 gol, magari avremmo giocato meglio, non lo so, magari avremmo giocato peggio. Finché non lo abbiamo non c’è la prova contraria. Su Tomiyasu, a che serve farlo giocare nella Coppa del Nonno in una partita che il Giappone vince 14-0? Non voglio fare il CT ma che bisogno c’è di far giocare lui, potevo giocare anch’io con la Mongolia e fare bella figura… Ci vuole anche un po’ di rispetto per i giocatori che partono. Alla fine siamo sempre noi allenatori dei club a pagare. Tomiyasu è un giocatore per noi fondamentale che si è fatto male.” Antonio Conte è consapevole dell’importanze del successo dell’Inter. “Vittoria diversa dalle altre? È inevitabile che più ci si avvicina alla fine più ogni vittoria diventa pesante. Vincere su un campo come quello del Bologna ci fa fare un grande passo in avanti. Loro sono un’ottima squadra con un allenatore molto bravo. Non era semplice, è stata una giornata lunghissima per noi oggi, partita dalle 12,30. Sei in albergo e vedi tutte le partite, ho guardato prima la partita del Milan, poi quella del Sassuolo, non quella della Juve perché eravamo in pre-gara. Giocare dopo tutti non era semplice. Llo scudetto si deve conquistare sul campo. Bisogna arrivare primi, o quantomeno dev’esserci una matematica ad assegnarlo. Mancano dieci partite da giocare, alcune avversarie ne hanno nove: sappiamo che è ancora lunga, ci sono 30 o 27 punti da assegnare. È inevitabile vedere qualcosa, noi lo vediamo più vicino, altri lo vedono più lontano, ma vediamo tutti la stessa cosa, solo a distanza diversa. Sta a noi continuare a fare questo percorso e meritare il primo posto, che penso sia meritato“.