La partita fra il Cagliari e l’Udinese si è chiusa con il risultato di una rete a zero in favore dei friulani. Sono bastati due minuti ai bianconeri per trovare il gol del vantaggio, score poi resistito fino al novantesimo. Grazie a questo successo, la squadra di Gotti conquista la matematica salvezza e nel contempo agguanta e supera il Cagliari (per gli scontri diretti), con 42 punti in classifica, 13esimo posto assoluto. Come detto sopra, gara tutta in discesa per gli ospiti che dopo due giri di orologi si portano già in vantaggio: lancio di Stryger Larsen per Okaka, che aggira Ceppitelli e gonfia la rete, zero a uno per i suoi. I bianconeri non si accontentano del vantaggio e continuano a macinare azioni da gol, in particolare con De Paul, che non riuscirà però mai a vincere il duello personale con Cragno. Fra i peggiori in campo vi è invece Simeone, mai così poco ispirato, anche se è suo l’assist in pieno recupero per Joao Pedro, fallito però clamorosamente a due passi dalla rete. Il Cagliari sta finendo la stagione in maniera negativa tenendo conto che l’ultima vittoria, il 4 a 2 col Torino, è giunta più di un mese fa.
VIDEO CAGLIARI UDINESE, LE PAROLE DI ZENGA E GOTTI
Così Walter Zenga in conferenza stampa post match, parole riportate da Mediagol in data 26 luglio: “Se avessimo approcciato la partita dall’inizio come nel secondo tempo si sarebbe visto un altro Cagliari. Abbiamo sbagliato qualcosa nella distribuzione del gioco, poi ci si siamo sistemati e abbiamo fatto meglio. Ho tolto Ladinetti perché volevamo essere più offensivi, l’ho cambiato non per la sua prestazione che è stata buona, invece nel centrocampo a due abbiamo pensato facesse fatica. Pereiro ha fatto bene, il suo ruolo è quello sottopunta e ha fatto anche bene. Ragatzu è entrato da falso 9, poi lo abbiamo allargato: è un giocatore che può fare tranquillamente esterno. Abbiamo cercato di allargarli per costringere i 5 dell’Udinese a dividere in linea”. Queste invece le dichiarazioni di Gotti a Sky sempre nella serata di ieri: “Siamo soddisfatti del primo tempo, meno del secondo, anche a causa di una stanchezza sia mentale che fisica: rose così ristrette vanno in difficoltà in questo periodo. Il mio futuro? Sappiamo che il club viene prima dei singoli, ci sono altre due giornate. Poi troveremo tempo e modo per sederci e parlarne. Mi dà soddisfazione vedere in campo le idee che trasmetto in settimana, poi il ruolo di primo allenatore resta relativo, per me. Giocare ogni tre giorni è una cosa a cui devi abituarti nel tempo, arrivare sino alla fine lottando per la salvezza ci sono degli up and down che ti prosciugano. La nostra vera bravura è stato il salto dal punto di vista della mentalità”.