Potrebbero presto aggravarsi le posizioni di alcuni dei quattro giovani indagati per lo stupro di gruppo ai danni di una giovane studentessa 19enne. E’ quanto svelato da Adnkronos secondo cui la Procura di Tempio Pausania che si sta occupando del caso che vede coinvolto, tra gli altri, Ciro Grillo, starebbe ridefinendo in queste ore i capi di imputazione per alcuni degli indagati. Nel dettaglio, prosegue l’agenzia di stampa, “viene modificato il secondo capo di imputazione, che riguarda una serie di foto e di frame in cui si vedono a tratti due, a tratti tre ragazzi, con i genitali scoperti appoggiati sul capo dormiente della seconda ragazza, R.M, l’amica di S.J.”.
In alcuni scatti non si vedrebbe perfettamente il volto dei giovani. Di recente in gran segreto si sono svolti gli interrogatori negli uffici della procura della Gallura dove ciascuno avrebbe fornito la propria versione su quanto accaduto. In particolare uno di loro, Francesco Corsiglia avrebbe detto di non aver preso parte in quanto stava dormendo e per dimostrarlo al pm avrebbe spiegato: “Io non ci sono in nessuna delle foto”. Tra gli altri nuovi agghiaccianti particolari emersi dalle carte della Procura, come apprende sempre Adnkronos, gli inquirenti parlano anche di “schiaffi sulla schiena e sulle natiche” di S.J. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CONSULENTE DIFESA GRILLO “BISOGNERÀ STABILIRE QUANTO RAGAZZA HA BEVUTO E…”
I difensori di Ciro Grillo e degli altri tre amici accusati di stupro di gruppo nei suoi confronti hanno conferito l’incarico a Marco Salvi, esperto specializzato in medicina legale, affinchè possa far luce su quanto accaduto davvero. “Il mio sarà un lavoro sulle carte, non devo certo periziare la ragazza. Con a disposizione gli atti dell’indagine, la documentazione, le testimonianze ed eventuali certificazioni sanitarie, il mio compito sarà cercare di capire, dal punto di vista medico legale, le sue condizioni psicofisiche al momento del fatto”, ha confermato l’esperto in una intervista ad Adnkronos. In particolare, a detta di Salvi, “Bisognerà stabilire quanto ha bevuto e in che modo ha influito sulle sue capacità, occorrerà analizzare se fosse incapace e si possa parlare di minorata difesa”, riferendosi alla ragazza che accusa il gruppo di giovani tra cui il figlio di Beppe Grillo che, di contro, respingono ogni accusa.
Intanto proprio il garante del M5s, intercettato dall’inviata di DiMartedì su La7 davanti al cancello della sua casa, non ha risposto alle domande della stessa ma si è limitato a fare il segno “V” di vittoria rispondendo così alla domanda: “Pentito di aver fatto quel video?”, riferendosi al filmato social in difesa del figlio Ciro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
VIDEO CIRO GRILLO “GANG BANG CHOC SU RAGAZZA”
Le indagini sul presunto stupro di gruppo nella villa di Beppe Grillo in Costa Smeralda sono tutt’altro che concluse: dopo il video in difesa del figlio Ciro fatto dal fondatore M5s però qualcosa è cambiato, tanto a livello mediatico (e politico) quanto pure nell’iter che potrebbe prendere la via verso l’eventuale processo. Come noto, al centro dell’indagine Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia con la “prova regina” dello stupro su una ragazza italo-svedese Silvia (nome di fantasia) che è stata acquisita dagli inquirenti: oggi su “La Verità” Amadori prova però ad addentrarsi su quei brevi 20 secondi che potrebbero cambiare la storia del caso contro il figlio del garante 5Stelle.
Il filmato è considerato più significativo degli altri a disposizione perché riprenderebbe la violenza di gruppo: è stato girato dai giovani amici mentre si alternavano con l’amplesso sulla 19enne: per la Procura sarebbe forte indizio di colpevolezza per la difesa invece sarebbe la semplice dimostrazione che la ragazza fosse consenziente (come gridato da Beppe Grillo nell’ormai famoso video sul Blog).
LA REPLICA DELLA DIFESA: FAR INDAGARE SULLA RAGAZZA
«C’è, invece, il filmato di poco più di venti secondi, in cui il presunto branco si avventa sulla preda e la possiede standole a cavalcioni. Anche contemporaneamente», scrive “La Verità” dopo aver visionato le carte delle indagini che parlano di quel video. Si tratterebbe di un “1 vs 3”, come scrive Capitta a un amico per vantarsi di quell’amplesso di gruppo: «Una pratica, quella della gang bang, assai gettonata sui siti porno. Gli avvocati degli indagati puntano sul fatto che la ragazza in quel video non appaia passiva, ma che, come scritto nell’avviso di chiusura indagini, pratichi anche un rapporto orale e con una mano masturbi il giovane che in quel momenta sta girando il video», aggiunge Amadori.
La difesa di Ciro Grillo punterà sull’essere consenziente della ragazza, mentre la Procura insiste nel dire che in quel momento non era in sé e i giovani si sarebbero approfittati di lei a turno. Secondo “La Stampa” Grillo avrebbe affidato al medico legale genovese Marco Salvi ulteriori indagini sulla ragazza che accusa suo figlio, da qui l’ennesimo slittamento della conclusione dell’inchiesta: l’esperto sarebbe stato incaricato dalle difese del gruppetto di amici «per redigere una consulenza che faccia luce su quali fossero le reali condizioni psicofisiche della studentessa italo-svedese quella notte». In particolare, l’obiettivo è quello di stabilire possibili reazioni con l’alcol di Silvia dopo aver preso in esame «altezza, peso, massa grassa e massa magra». Intanto ieri sera un giornalista di “DiMartedì” ha raggiunto la villa di Beppe Grillo per chiedere se fosse pentito nell’aver fatto quel video-sfogo contro la ragazza denunciante, ma l’unica replica affidata è un segno “V” di vittoria fatto con le dita allontanandosi dalla telecamera.