La crisi del Benevento termina allo stadio Artemio Franchi, prosegue invece quella della Fiorentina nonostante il cambio di allenatore. La Fiorentina parte subito all’attacco nella sfida all’Artemio Franchi, conquistando un paio di punizioni che Biraghi e Castrovilli non riescono a sfruttare. La prima vera occasione da gol per i Viola si fa registrare al 7′ quando Biraghi calcia un’altra punizione che taglia tutta l’area del Benevento, con Montipò che vede scorrere il pallone a lato con qualche brivido. Al 16′ il Benevento si affaccia per la prima volta in avanti, Sau innesca Ionita ma la conclusione del moldavo trova l’opposizione di Igor. Al 18′ un fallo su Ribery costa l’ammonizione a Glik, quindi al 21′ proprio Ribery sfonda e serve Biraghi, che calcia con mira completamente sballata. Al 42′ Prandelli deve fare i conti con una tegola pesante: l’uomo più attivo sul fronte offensivo, Ribery, lamenta un problema muscolare dopo uno scontro con Schiattarella. Il francese non ce la fa e deve sostituito da Saponara. La ripresa inizia agli stessi blandi ritmi del primo tempo, ma al 7′ i sanniti trovano il lampo che vale il vantaggio. Errore di Biraghi di cui approfitta Insigne, che serve al limite dell’area Improta: precisa rasoiata imparabile per Dragowski e il Benevento è in vantaggio. Al 19′ ancora una buona occasione da gol per un Benevento micidiale nelle ripartenze: buon assist di Improta per Roberto Insigne che piazza bene il pallone, trovando però la risposta di Dragowski che devia in angolo. La Fiorentina soffre in attacco e i sanniti sfiorano il raddoppio in contropiede, chiudendo comunque con una preziosissima vittoria di misura.
VIDEO FIORENTINA BENEVENTO: LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
Cersare Prandelli evidenzia le fragilità della Fiorentina: “La sconfitta di oggi non dipende solo da Vlahovic, il primo controllo è determinante. Castrovilli? Gaetano doveva chiudere le giocate sul centrocampista basso e farsi trovare sulle linee. Siamo stati lenti. L’aspetto fisico? Abbiamo lavorato molto in settimana, forse si sono avvertiti i carichi di lavoro. La personalità? Diventa importante quando tutta la squadra ha un’idea di come sviluppare gioco. Non voglio trovare scusanti, ma avevamo preparato la partita con Bonaventura e Ribery che sono andati ko subito: forse la squadra ha ritrovato le paure e pensieri negativi quando è uscito Franck. Nella fragilità questo è un gruppo che si disperde e gioca a livello individuale: siamo stati lenti e poco lucidi, non siamo stati squadra. Questa è una squadra forte ma fragile: se le cose funzionano tutti hanno sicurezza, quando le cose non vanno bene si comincia a parlare di meno e i movimenti sono prevedibili. Non è però un problema di sistema di gioco ma di squadra”.
Pippo Inzaghi chiede più fiducia per il suo Benevento: “Mi piacerebbe si facesse un’analisi più ampia. Dopo la sconfitta contro lo Spezia sembravamo praticamente retrocessi. I nostri tifosi, invece, sono orgogliosi di quello che stiamo proponendo. Nella mia gestione abbiamo forse sbagliato due gare: con lo Spezia e con il Pescara, in serie B. L’ambiente deve darci una mano, io non sono sorpreso dall’atteggiamento che abbiamo avuto oggi su un campo difficile come quello di Firenze, a cospetto di un avversario di un livello superiore. Al di là di chi ha giocato, voglio fare un applauso a chi rientrava dopo tempo e a chi ha dato un contributo entrando nella ripresa. Se non hai undici guerrieri non torni a casa con un risultato pieno da Firenze, abbiamo addirittura il rammarico per non averla chiusa prima. Il pareggio della Fiorentina sarebbe stato una beffa, ma conosco la serie A e so che la beffa è dietro l’angolo.”