Inter da Champions. Ormai la qualificazione è a un passo per i nerazzurri, che hanno regolato, non senza fatica, il Chievo già retrocesso con un secco 2-0. Dopo aver fermato l’Atalanta, battuto la Lazio e pareggiato col Parma anche dopo la matematica discesa in B, i veneti si sono dimostrati osso duro anche a San Siro. L‘Inter ci ha messo 39’ per passare in vantaggio, sfruttando una ribattuta su un tiro di Perisic. La supremazia territoriale degli uomini di Spalletti non è in discussione, basti pensare che l’Inter colleziona dieci calci d’angolo prima del gol del vantaggio, ma le occasioni da gol non sono moltissime, segno di quanto il Chievo riesce ad essere coriaceo in difesa. Nella ripresa però l’Inter cambia passo, Semper deve compiere alcune notevoli parate e Perisic coglie un palo a portiere battuto. Gli ospiti al 31′ del secondo tempo restano in dieci uomini per l’espulsione di Rigoni per doppia ammonizione: l’Inter è pronta a sferrare il colpo del ko e ci riesce al 41′. Ancora azione rocambolesca, grande discesa di Candreva ed assist per Cedric che coglie un altro palo, stavolta è Perisic ad essere pronto sulla ribattuta e a chiudere i conti. Con questa vittoria l’Inter si riprende il terzo posto in classifica con un punto di vantaggio sull’Atalanta: nelle ultime due partite da giocare ai nerazzurri basteranno tre punti per blindare la qualificazione in Champions League.
SPALLETTI, FUTURO PLUMBEO
Più che sulla partita sul Chievo e sulla qualificazione Champions ormai ad un passo, i commenti di Luciano Spalletti si concentrano su un futuro che sembra per lui segnato sulla panchina dell’Inter: “Non vorremmo mai che tocchi a noi, ma poi tocca sempre rendere conto di ciò che si fa. A me sembra di non aver detto nulla. Da nove anni si scrivono sempre le stesse cose, va a finire che qualcosa per strada si perde. Certe voci sono un’offesa per me. Se qualcuno dice sempre la stessa cosa, tutti i giorni, finisce che prima o poi indovina. Questo intendevo. A me avanza sempre roba per mettere a disposizione la mia rassegnazione. Nella partita mi è molto piaciuto anche Perisic, ma anche Nainggolan. Asamoah ha messo dentro palle molto mirate. L’importante è aver vinto la partita. In alcune occasioni siamo stati al di sotto delle nostre qualità, oggi abbiamo giocato una gara matura, da squadra solida. Il pubblico chiede sempre qualcosa in più, ma tutto sommato stiamo lavorando bene. In queste ultime due partite posso fare la differenza su quella che è l’analisi finale.”
DI CARLO OTTIMISTA
A fronte di una buona prova, l’ennesima sul piano del gioco da quando il Chievo è retrocesso, l’allenatore dei veneti, Mimmo Di Carlo, punta a concentrarsi sugli aspetti positivi: “Da quando sono qui i risultati sono molto spesso buoni. Abbiamo avuto molti infortunati, nonostante tutti i calciatori hanno lottato costantemente. Questa gara l’abbiamo interpretata bene, sapendo che l’Inter non andava fatta giocare dentro. Siamo riusciti a rallentarli, davanti i due mastini Skriniar e Miranda non ci hanno permesso di trovare profondità. Anche dopo i loro gol, siamo rimasti in partita. L’Inter ha meritato, Vignato si è espresso bene, è un giocatore di grande qualità, un piccolo Cassano dotato di tecnica e visione di gioco. Forse gli manca quella forza che serve. L’Inter poteva fare meglio se non avesse trovato un Chievo compatto. Abbiamo perso alcuni palloni grazie ai quali l’Inter è arrivata in porta. L’abbiamo pagate contro un’ottima squadra e un grande pubblico. Resto molto contento dei miei.Quest’anno non siamo mai partiti battuti. Con un po’ di fiducia, questa resta una buona squadra. Cito solo Bani, Cesar e Pellissier: giocatori ottimi di un gruppo pieno di caratteristiche positive. Sergio rappresenta tutto per il Chievo, è come Totti per la Roma. Nessuno può capire se non conosce la sua storia. Grazie ai tifosi dell’Inter per questo bell’applauso.”