Una maxi rissa è scoppiata nella primissima mattinata di oggi, sabato 7 agosto 2021, a Marotta (Pesaro), dove una folla di giovani ha dato vita a scontri violenti e ha aggredito anche i carabinieri intervenuti sul posto, malmenandone due in particolare e costringendoli a ricorrere alle cure ospedaliere, per poi essere dimessi rispettivamente con 15 e 20 giorni di prognosi. I militari, peraltro, non sono stati gli unici a rimediare ferite in questa folle azione; infatti, un giovane di origini senegalesi è stato accoltellato ed è ricoverato in prognosi riservata e altri pestaggi, coltelli alla mano, sono avvenuti all’esterno del “Miu disco dinner”, che nei mesi precedenti ha ricevuto tre sanzioni per assembramenti.



Come riporta “Il Resto del Carlino”, i protagonisti delle tensioni erano clienti del locale completamente ubriachi e violenti, che hanno creato problemi alla pattuglia di carabinieri intervenuta, poi raggiunta da una seconda volante. A seguito dell’accaduto, sono scattati quattro arresti: tra i fermati, due albanesi (fra cui l’uomo che ha accoltellato il ragazzo africano attualmente ricoverato in ospedale e che dovrà rispondere di tentato omicidio), un senegalese e un colombiano. Per tutti e quattro le accuse sono di rissa, lesioni aggravate, resistenza e danneggiamento dell’auto dei carabinieri.



MAXI RISSA MAROTTA, IL SINDACO: “GRAVE EPISODIO, VIOLENZA INACCETTABILE”

Dopo la maxi rissa, il sindaco di Mondolfo, Nicola Barbieri, ha commentato ai microfoni de “Il Resto del Carlino” quanto segue: “Esprimo la più ferma condanna per il grave episodio accaduto questa mattina e la totale solidarietà e vicinanza ai carabinieri intervenuti. Siamo in contatto con le autorità di pubblica sicurezza affinché siano adottate immediatamente le misure più ferme e severe nei confronti di queste manifestazioni di inaccettabile e vergognosa violenza”.

Gesto condannato con forza anche dal sindacato delle forze dell’ordine, che sottolinea che i militari si sono trovati di fronte a una smisurata ferocia di tanti ragazzi che, in stato di ebbrezza, tiravano bottiglie, per partito preso, a favore di una fazione o dell’altra. Da evidenziare che “la ferocia delle decine di stranieri è arrivata addirittura al punto di introdursi nell’autovettura di servizio dove l’autore dell’accoltellamento era custodito”.