La Juventus torna a stravolgere il campionato, interrompendo a San Siro la serie sì della capolista Milan, che in campionato durava 27 partite. L’inizio di gara è tutto di marca juventina. Al 3′ Frabotta sfonda sulla sinistra e mette nel mezzo dove Dybala non è reattivo, sprecando una grande occasione. Il Milan risponde all’8′ con Castillejo che da ottima posizione lascia partire una conclusione a dire il vero non irresistibile, che trova pronto Szczesny. Al 9′ contrasto in area tra Kessié e Dybala, il pallone toccato dall’ivoriano finisce nella disponibilità di Frabotta che tira di prima intenzione d’un soffio alto sopra la traversa. Al quarto d’ora splendida conclusione d’esterno di Chiesa che si infrange però sul palo, a Donnarumma battuto. E’ comunque il preludio al gol che arriva al 19′: delizioso colpo di tacco di Dybala che lancia in area Chiesa, diagonale imparabile per Donnarumma e Juventus in vantaggio. al 33′ Calabria manda il pallone a sfiorare la traversa, subito dopo Szczesny si oppone a una rasoiata di Calhanoglu. Il Milan insiste e al 41′ trova il gol del pari: bella percussione di Leao che innesca Calabria, che va di nuovo al tiro stavolta infilando il pallone sotto al sette. La Juventus protesta per un fallo a inizio azione di Calhanoglu su Rabiot ma il gol viene convalidato, col VAR che ha dato via libera alla decisione iniziale di Irrati senza chiamarlo all’on field review. Nella ripresa però la Juventus cambia marcia e al 17′ torna in vantaggio e la firma è sempre quella di Federico Chiesa, che tiene a distanza Theo Hernandez ed esplode un sinistro imparabile per Donnarumma. L’azione che chiude la partita arriva al 31′, grande progressione del neo entrato Kulusevski che penetra in area e scarica sull’altro subentrato McKennie, che non sbaglia l’occasione dell’1-3.
LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
Per Andrea Pirlo quella della Juventus è stata la vittoria della personalità. “Era importante per noi stessi, non abbiamo guardato i risultati di chi ci era sopra. Eravamo concentrati, abbiamo fatto bene, tra qualche mese vedremo dove saremo. Era importante, però, per cercare lo spirito di chi vuole comandare in un campo così importante contro la prima in classifica. Non sa neanche Rabiot che potenzialità ha da esprimere, è un giocatore box to box. Bentancur? Era stanco, rischiava il doppio giallo, siamo stati veloci a toglierlo. È un’annata particolare per tutto: per le tante partite, per la pandemia. Abbiamo a disposizione una rosa importante, avevamo degli assenti ma chi ha giocato non li ha fatti rimpiangere. Ognuno ha avuto delle defezioni, quindi è giusto che si giochi ugualmente. La sostituzione di Chiesa? Non volevo toglierlo, poi Federico ha avuto un problemino. Non siamo venuti qua per interrompere l’imbattibilità del Milan, ma proseguire il nostro cammino e trovare continuità. La partita l’avevamo preparata in questo modo, tenendo Federico alto: per questo l’ho schierato a destra“. Per Stefano Pioli il Milan non esce comunque ridimensionato dalla sconfitta: “Il Milan stasera è stato all’altezza di una squadra molto forte, purtroppo abbiamo subito il secondo gol quando noi sembravamo essere più pericolosi, e invece quel gol ha cambiato la partita. Dobbiamo dimostrare che di essere una squadra forte, ci sta perdere una partita. E’ inevitabile che ci siano rimpianti, perché la partita l’abbiamo fatta anche se non c’è stato un risultato positivo. Dobbiamo valutare la gara sia in termini positivi che negativi perché ci sono state situazione su cui potevamo fare meglio“.