Il Milan gioca una partita di grande intensità e resta a punteggio pieno in classifica, infliggendo alla Lazio di Sarri la prima sconfitta stagionale. Il match parte col Milan subito proteso in avanti, al 7′ la prima conclusione è di Theo Hernandez, potente ma non precisa. All’11’ viene ribattuta una conclusione di Calabria, mentre al quarto d’ora Leao, capace di creare grossi problemi a Marusic, si gira ma non inquadra la porta difesa da Reina. Tra il 24′ e il 25′ doppio tentativo di Calabria e Leao, ai due lati dell’area di rigore. I biancazzurri si vedono in avanti al 36′ con una bella apertura di Felipe Anderson che cerchia a rimorchio Immobile a centro area, un grande anticipo di Romagnoli evita guai alla difesa rossonera. Il Milan però proprio al 45′ trova il break che vale il vantaggio: un’uscita difensiva di Tomori innesca la ripartenza di Leao che, imprendibile, scarica su Rebic che restituisce il pallone al portoghese, implacabile nel trasformare un rigore in movimento. E, a proposito di rigore, proprio allo scadere dei 3′ di recupero Immobile stende Kessié che aveva provato a penetrare in area: Chiffi non concede inizialmente rigore, poi cambia idea con la review al VAR ma dal dischetto l’ivoriano colpisce la traversa.
I ritmi sono più compassati nel secondo tempo. Viene ammonito Hysaj, ma la Lazio non riesce comunque a cambiare passo. Il Milan inserisce Ibrahimovic, Bakayoko e Saelemaekers al posto di Leao, Kessié e Florenzi, e proprio Bakayoko si rende protagonista di un durissimo intervento sulla caviglia di Acerbi. Un intervento da “arancione”, il VAR non interviene sul giallo di Chiffi ma i dubbi restano. Entrano Zaccagni e Lazzari al posto di Felipe Anderson e Marusic nella Lazio, ma al 22′ Tonali trova il corridoio per Rebic, la Lazio è sbilanciata e il croato serve un cioccolatino a Ibrahimovic, che timbra così immediatamente il cartellino con il gol al suo rientro. Il Milan rallenta i ritmi nella gestione del doppio vantaggio e l’ingresso di Basic, Raul Moro e Muriqi nel finale non serve a molto a Sarri, con il croato che prova a impegnare Maignan dalla distanza. Il portiere del Milan aveva salvato pallavolisticamente in precedenza su una conclusione di Immobile: ma i rossoneri non corrono rischi e blindano un ottimo 2-0.
VIDEO MILAN LAZIO, LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
Stefano Pioli gongola di fronte a un Milan brillante: “C’era da dimostrare che il Milan può giocare bene, che deve essere convinto delle proprie potenzialità. Oggi abbiamo messo in campo più qualità degli avversari, abbiamo vinto meritatamente. Leao è già un punto di forza per quel che sta facendo. Ha solo 22 anni, per me è chiaro che ci dia tante soluzioni. Deve diventare ancora più efficace in zona gol. Con le qualità che ha salta sempre l’uomo e ci dà sempre soluzioni. Zlatan è quattro mesi che non giocava, son contento che sia entrato molto bene, che stia bene, che abbia minutaggio utile per le prossime gare. A vederlo non invecchia mai: al di là dell’evidente talento è la passione, il fuoco dentro che fa la differenza. E quando sei così non senti gli anni che passano. Credo che siamo stati bravi con i due giocatori offensivi ovvero con Rebic e Diaz che hanno lavorato bene in maniera difensiva. Questo ci ha aiutato molto. Sono stati molto aggressivi e c’è stata compattezza e spirito. Ora i ragazzi devono recuperare bene perché mercoledì ci attende una bellissima sfida“.
Maurizio Sarri non cerca alibi per il ko della Lazio: “Cosa non è andato? Quasi tutto, maggiormente il fatto che abbiamo fatto una gara diversa da quella che avevamo preparato. Merito del Milan ma anche demerito nostro che non siamo riusciti a fare una gara in linea con quella che è la nostra mentalità. Siamo stati attendisti e lo abbiamo pagato. Quello che mi dispiace è che potevamo pagarla lo stesso ma giocando il nostro calcio, questo mi dispiace molto più della sconfitta. Siamo una squadra in costruzione a questo si è aggiunta la pausa delle Nazionali e l’abbiamo pagata. L’abbiamo sofferta perché abbiamo fatto poco movimento senza palla è chiaro che così facendo il livello di aggressività è più efficace. La soluzione? Forse cambiarli tutti e 11 ma penso sarebbe finita allo stesso modo. E’ un problema che dobbiamo valutare ma il Milan era più brillante di noi anche dal punto di vista fisico. Pensare che un giocatore o due diversi potessero ribaltare la partita è utopia pura”.