Al Milan sono serviti i calci di rigore per avere la meglio sul Torino e riuscire a vincere una partita difficile. Il Milan parte ad alto ritmo ed il Toro è costretto subito a due anticipi difensivi provvidenziali di Nkoulou e Buongiorno. In avanti i granata si vedono per la prima volta con Zaza, Tatarusanu vede la sfera sfilare sul fondo. I granata riescono ad alzare il baricentro ma rischiano in due occasioni, a causa di disimpegni di Milinkovic-Savic non particolarmente brillanti. Alla mezz’ora Calabria riesce a pescare Ibrahimovic che si libera della guardia di Nkoulou e va alla conclusione, con la sfera che esce a lato d’un soffio. Il Toro risponde al 38′ con Gojak bravo a girarsi e concludere di sinistro, trovando però la pronta risposta di Tatarusanu. Nel secondo tempo il Milan riparte con Calhanoglu in campo al posto di Ibrahimovic. Viene subito ammonito Zaza per un fallo su Romagnoli, quindi al 5′ Milinkovic-Savic salva su una conclusione ravvicinata di Leao. Insistono i rossoneri che hanno una doppia grande chance per portarsi in vantaggio. Al 12′ Milinkovic si oppone a una conclusione di Calabria e la ribattuta ravvicinata di Dalot si stampa sul palo. Al 14′ su cross di Dalot proprio Calabria arriva alla conclusione al volo, che si stampa di nuovo sul legno. Finale di partita con poche emozioni e ai supplementari il Toro riesce a resistere. Si va ai calci di rigore dove l’errore decisivo viene compiuto da Rincon, che si fa ipnotizzare da Tatarusanu. Calhanoglu non sbaglia il suo tiro e il Milan può festeggiare l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia.
MILAN TORINO, LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
Stefano Pioli
elogia la qualità del suo Milan: “Sappiamo lottare, soffrire. Nel primo tempo con l’occasione di Zlatan ma soprattutto nel secondo tempo potevamo evitare di andare ai supplementari, ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo compatto, superando la stanchezza fisica e mentale. Volevamo dare a Ibrahimovic un minutaggio più ampio visti i pochi minuti dell’altra volta. Se l’avessimo fatto entrare nel secondo tempo ci sarebbe stato il rischio che avrebbe giocato troppo, invece così ha fatto il giusto minutaggio. Sto bene qui al Milan, che mi ha messo nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. E quando stai così bene e sei felice è più semplice trasmettere serenità e convinzione. Credo che la vittoria sia un segnale della forza della squadra, della capacità di saper interpretare le partite. Siamo stati squadra per 120′, rischiando veramente poco e creando anche tanto. Speravamo di vincere prima la partita, ma l’importante è la presenza della squadra in campo”. Marco Giampaolo è amareggiato per la qualificazione solo sfiorata dal Torino: “La classifica è preoccupante ma bisogna saperci convivere, le cose non si possono cambiare in un giorno. Il mercato è una cosa di competenza di Vagnati, è giusto che di queste cose parli lui perché ne ha le conoscenze: ho una rosa di venticinque giocatori, non mi esprimo sui possibili obiettivi per non mancare di rispetto ai ragazzi che alleno. Dire di chi ho bisogno sarebbe un atteggiamento irrispettoso, ho sempre agito in questo modo e continuerò a farlo. Alla squadra ho chiesto di giocare, non ci sono tornei diversi dagli altri: non siamo grandi palleggiatori ma si può fare meglio rispetto a quanto abbiamo fatto ad esempio sabato in campionato. Stasera non siamo stati pericolosi davanti ma abbiamo giocato con una buona personalità. Quanto tempo servirà perché il Torino somigli alle mie idee? Una vita“.