Il Torino sfiora il colpaccio allo stadio Diego Armando Maradona, in uno scontro col Napoli da cui esce fuori un pareggio che serve però a poco ad entrambe le squadre. Il Napoli inizia a proporsi in avanti con le iniziative di Di Lorenzo, i cui affondi non trovano però collaborazione in area di rigore granata. Al 14′ si affaccia per la prima volta il Torino in avanti con Verdi che approfitta di un errore di Maksimovic, prova il sinistro neutralizzato in due tempi da Meret. Al 18′ è Politano ad esplodere il mancino, ma per Sirigu non ci sono problemi. Al 23′ grande ripartenza del Toro e il Gallo Belotti cerca la rasoiata che finisce d’un soffio a lato. Al 29′ tegola per il Napoli che perde Demme per infortunio: al suo posto Gattuso inserisce Elmas. Il Torino però in questa fase del match resta più incisivo quando è proiettato in attacco: sugli sviluppi di un calcio d’angolo pericolosa girata di Izzo, con Hysaj che deve prodursi in un salvataggio davanti la porta. Nessun cambio nell’intervallo, al 5′ Insigne prova ad accelerare, rientra e conclude col pallone che finisce lontano dalla porta difesa da Sirigu. All’8′ calcio di punizione per i partenopei, Insigne cerca la soluzione potente ma centrale, con Sigiru che blocca con sicurezza. All’11′ passa il Toro: punizione di Verdi che, complice una deviazione, si trasforma in un assist per Izzo che conclude di prima intenzione e infila Meret. Il Napoli ci mette qualche minuto a riorganizzarsi, al 16′ buon appoggio di Elmas per Zielinski, ma il polacco manca di nuovo di poco la porta. Al 27′ triplo cambio per Gattuso che inserisce Llorente, Mario Rui e Fabian Ruiz rispettivamente al posto di Petagna, Hysaj e Bakayoko, quindi al 31′ viene ammonito Linetty per un fallo su Lozano. Al 33′ cross di Di Lorenzo e Zielinski riesce a deviare di testa da posizione ravvicinata, ma Sirigu risponde, neutralizzando facilmente al 35′ un colpo di testa di Di Lorenzo. Al 40′ Sirigu è di nuovo attento su un contropiede chiuso da Lozano, quindi, al 92′ arriva il pari degli azzurri: conclusione di controbalzo di Lorenzo Insigne servito da Zielinski e stavolta per Sirigu non c’è scampo, col Napoli che riacciuffa almeno un punto.
LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
Per Gennaro Gattuso la sosta arriva al momento giusto per un Napoli stanco: “Siamo arrivati scarichi, stanchi, con tanti giocatori assenti. Anche Lozano ha fatto un miracolo per entrare. Ce lo teniamo stretto questo punto. Bisogna capire in che condizioni arrivavamo a questa sfida, gli ultimi dieci giorni non abbiamo gestito bene perché mancano giocatori importanti. Quando per quattro mesi si gioca ogni tre giorni ci sta, ci teniamo stretto il pareggio e andiamo avanti. Non bastano solo le parole, bisogna avere gambe, muscoli e testa pronti. E in questo momento non ci siamo. Anche io da 10-12 giorni non sono me stesso. Voglio fare un appello a tutti i ragazzini che hanno paura che hanno un qualcosa di strano e non si vedono belli allo specchio: la vita è bella e bisogna affrontarla senza paura, non bisogna nascondersi. Questo penso che i ragazzi in questi 10-12 giorni l’hanno sofferto. Ma sono vivo. Ho sentito in giro che sono morto, che avevo pochi mesi di vita. Invece no, tranquilli che non muoio. Io ho una malattia immune, si chiama miastenia, da dieci anni. Questa è la terza volta che mi prendo e a questo giro mi ha preso forte. Ora non sono bello da vedere, ma tranquilli che passerà anche questo“. Marco Giampaolo fa i conti con l’ennesima rimonta subita dal Torino: “In questo primo periodo del campionato i riscontri sono quelli. Non possiamo cambiare il passato, tutto questo ci fa pensare ad alibi. Dobbiamo invece navigare in questo mare tempestoso. Mi conforta questa prestazione, ma devo dire che ne abbiamo sbagliate poche. Il Toro ha sbagliato nei dettagli, che ci hanno messo in una posizione di classifica scomoda. La squadra le gare le ha sempre fatte. Siamo stati bene in campo, abbiamo curato ogni centimetro di campo. Nella fase di non possesso abbiamo avuto concentrazione, il Napoli ha qualità e la devi rispettare. Ci siamo presi quello che ci hanno concesso, ma non abbiamo regalato nulla. Siamo rimasti attaccati alla gara, con grande rispetto di noi stessi. Ora occupiamo una classifica che non rispecchia i nostri valori.”