Fuori dal coro ha mostrato in esclusiva il video della rivendicazione di Ousseynou Sy per la tentata strage di bambini dello scorso 20 marzo 2019. Come ben sappiamo, l’autista africanò sequestrò 51 bambini, 1 bidella e 2 insegnanti a Crema con l’obiettivo di dare fuoco al mezzo sulla pista dell’aeroporto di Linate, così da vendicare i migranti morti nel Mediterraneo. Una tragedia evitata grazie all’intervento salvifico delle forze dell’ordine. L’uomo è stato condannato a 24 anni di galera e adesso possiamo conoscere il video della rivendicazione del gesto: «Noi non siamo vostri simili, noi siamo negracci. Secondo voi intanto le nostre mamme piangono, le nostre mamme muoiono». «Tanto cosa sono? Dei neg*i, porca puttana. Più muoiono meglio è questi selvaggi di m*rda, ne*ri di m*rda e nessuno muove un dito […] Il mare, il Mediterraneo, bambini devastati da pescecani, le nostre mamme che muoiono, si inabissano…», ha aggiunto Ousseynou Sy nel video, per poi rimarcare: «Voi rubate tutto quello che abbiamo e vi chiedete perché veniamo a bussare alla vostra porta? Ma che c*zzo siete? Che cosa siete? Ma non siete esseri umani voi».
VIDEO OUSSEYNOU SY: “NON SIETE ESSERI UMANI”
Raggiunta dai microfoni di Fuori dal coro, la bidella sopravvissuta al sequestro ha raccontato: «E pensare che era una persona che tu lo vedevi tranquillo, sembrava sereno insomma. Non ne sono ancora uscita, sinceramente. Ci vedevamo solo la morte in faccia e basta, perché da quella situazione lì non saremmo usciti vivi». E se incontrasse Ousseynou Sy non saprebbe cosa dire: «Non avrei proprio parole, non riesco a provare emozioni, non riesco a provare niente nei suoi confronti. Neanche odiarlo, non saprei proprio». Il video della rivendicazione è trovato su internet dai carabinieri del Ros, ma chi lo ha pubblicato? Secondo quanto raccontato dalla bidella, Sy durante sequestro parlava con un altro straniero: «Lui aveva un tablet e sembrava in contatto con qualcuno, non so poi cosa faceva perché parlava tutto in lingua straniera». Clicca qui per il video.