Il Milan riprende la marcia Champions battendo il Parma a domicilio, nonostante l’espulsione di Ibrahimovic che ha complicato la partita per i rossoneri nel secondo tempo. Buon approccio del Milan alla partita, al 6′ Kessié approfitta di un errore di Conti e impegna Sepe dalla distanza, col portiere dei Ducali che si fa comunque trovare pronto. Il Milan comunque detta i ritmi del gioco e già all’8′ trova la rete del vantaggio: la firma Rebic ma gran parte del merito è di Zlatan Ibrahimovic, che lavora ottimamente un pallone servendo in area il croato, che può così segnare un vero e proprio rigore in movimento. Al 24′ viene ammonito Calhanoglu per un fallo su Kurtic, quindi al 31′ è attento Saelemaekers nella chiusura su Pezzella, che poi al 37′ viene a sua volta ammonito, seguito a ruota nell’elenco dei cartellini gialli proprio da Saelemaekers, quindi ammonito anche Gagliolo. Il Milan appare padrone della partita e al 44′ trova il raddoppio prima dell’intervallo. E’ ancora Ibra a innescare l’azione offensiva dei rossoneri, bello scambio con Theo Hernandez che a sua volta trova il tempo del passaggio per Kessié, perfetto inserimento dell’ivoriano all’altezza del dischetto del rigore e il Milan passa a condurre 0-2.
Il Parma inizia il secondo tempo con Cornelius in campo al posto di Gervinho. I Ducali tentano il tutto per tutto per riaprire la partita e al 7′ Donnarumma deve sventare una grande occasione, opponendosi con un gran riflesso prima a un colpo di testa di Conti e poi alla ribattuta di Pellè, quindi non va a segno lo spettacolare tentativo in rovesciata di Kucka. Al quarto d’ora arriva il fulmine a ciel sereno dell’espulsione di Ibrahimovic, per qualche parola di troppo detta all’arbitro. Nel Parma viene ammonito subito dopo Kucka, con Grassi che prende il posto di Hernani. In inferiorità numerica il Milan perde i riferimenti e al 21′ il Parma riesce ad accorciare le distanze: sponda di Pellè per Gagliolo, pronto a centro area a siglare l‘1-2. Vengono ammoniti anche Theo Hernandez e Kessié, col Parma che prova a sfruttare la superiorità numerica per strappare quello che sarebbe un clamoroso pareggio. Il Milan però tiene bene in difesa e al 95′ piazza il colpo del ko, con Traoré che si fa soffiare palla da Dalot che innesca il contropiede rossonero, perfetto passaggio per Leao che infila Sepe, realizzando la rete del definitivo 1-3.
LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
Per Roberto D’Aversa il Parma ha pagato gli errori commessi nel corso del primo tempo. “Non siamo stati bravi a sfruttare la superiorità, non abbiamo concretizzato le azioni. Siamo stati timidi nel primo tempo, contro una squadra forte ma in difficoltà dopo la sfida con la Sampdoria. Se si vanno ad analizzare i numeri non meritavamo la sconfitta, la partita l’abbiamo buttata nel primo tempo. Nel primo tempo ho fatto un cambio, ma in tanti hanno giocato sotto ritmo. Ma non è soltanto riferito alla prestazione di Gervinho, se avessi avuto la possibilità avrei cambiato un po’ tutti. Ci teniamo la reazione al cospetto di una grande squadra, ma avremmo potuto fare meglio. Ma una squadra che deve salvarsi non può buttare via un tempo. Secondo il mio punto di vista non possiamo partire in maniera così remissiva, tanti hanno giocato sottotono, giocatori come Kucka e Pellè potevano far meglio. Abbiamo corso poco senza palla“. Per Stefano Pioli soddisfazione per la vittoria del Milan e perplessità per l’espulsione di Ibrahimovic: “Mi è piaciuto l’approccio visto da parte dei ragazzi e dopo la partita contro la Sampdoria serviva una reazione. Ci siamo incasinati la partita, ma era importante vincere. È strano, stiamo valutando. Non essendoci tifosi né in casa che fuori le partite sono molto simili. Quel che conta è la media punti perché dobbiamo tornare in Champions League. Quello è l’obiettivo e per quello la partita di oggi era importanti. Ora pensiamo al Genoa. Ho parlato con Zlatan, mi ha detto che ha discusso con l’arbitro e la cosa è durata un po’ di tempo. Mi ha assicurato che non gli ha mancato di rispetto e soprattutto non l’ha offeso. Cosa ha riferito all’arbitro? A me Zlatan ha detto di aver pronunciato queste parole: ‘Davvero non ti interessa quello che ti dico io?’. Mi spiace perché nella partita c’erano ancora situazioni per essere pericolosi e poi è cambiata. Io ho detto che la quota 75 punti potrebbe essere quella giusta. Ma noi ci giochiamo la Champions con squadre capaci di vincere 7-8 partite su 9. Non dobbiamo far conti, abbiamo pensato troppo in avanti non preparando bene la partita dopo“.