In questa giornata di dolore e di omaggio nei confronti delle 43 vittime della tragedia del ponte Morandi, a Genova, è pervenuto anche un messaggio ufficiale da parte del presidente del Consiglio, Mario Draghi, il quale ha scritto che “a tre anni dalla caduta del ponte, voglio esprimere la più sentita vicinanza del Governo e mia ai familiari delle 43 vittime, a tutti i feriti, e a chi ancora oggi soffre le conseguenze di quel trauma”.
Successivamente, l’ex leader della Banca Centrale Europea ha aggiunto quanto segue: “Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria, ma a Genova lo Stato ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nei confronti delle istituzioni. Sono anche consapevole che qualsiasi messaggio non può riportare in vita i vostri cari, né cancellare il vostro dolore e quello di tutta la città. Voglio però riaffermare l’impegno del Governo affinché non si verifichino mai più eventi così tragici e dolorosi”. Frasi dure e di speranza al tempo stesso, che ribadiscono la massima attenzione da parte dell’esecutivo Draghi in riferimento a quel drammatico 14 agosto 2018. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
PONTE MORANDI, TRE ANNI FA IL CROLLO. CARTABIA COMMOSSA: “DA MADRE…”
Hanno preso il via nella mattinata di oggi, sabato 14 agosto, le commemorazioni per le 43 vittime del ponte Morandi, crollato 3 anni fa a Genova. A margine della cerimonia, il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha asserito che la Regione sta valutando con i suoi avvocati la possibilità di costituirsi parte civile nel processo sul crollo: “Sicuramente tuteleremo gli interessi di Regione Liguria nel modo più efficace ed efficiente. Quando sarà il momento Regione Liguria farà tutto ciò che serve per garantire supporto a un processo importante e soprattutto risarcimenti a un territorio che ha sofferto tanto”.
Sull’argomento sono intervenuti anche i ministri Cartabia e Giovannini. La prima ha formulato un augurio personale: “Sono qui da madre – ha dichiarato commossa –. Occorre sempre una chiara parola di giustizia e spero che la giustizia arrivi presto e che sia una giustizia che guarda sempre alle persone. Dal baratro di quel 14 agosto usciremo se contribuiremo a una cultura nuova, una cultura di sicurezza”. Le ha fatto eco Giovannini, in un’intervista concessa a La Stampa, aggiungendo che “il dramma del ponte di Genova ha determinato un cambiamento culturale a favore della sicurezza, che ora va rafforzato grazie alle risorse disponibili”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
PONTE MORANDI, TRE ANNI FA LA TRAGEDIA: IL RICORDO DI CHI È SOPRAVVISSUTO
Sono passati tre anni dal crollo del ponte Morandi di Genova. Il video di quel momento drammatico è purtroppo ben noto a tutti: erano le 11.36 del 14 agosto 2018, in una giornata di intensa pioggia, quando una sezione del ponte crollò insieme ai veicoli in transito. Le vittime furono 43. Una giornata che ha provocato un dolore immenso nella testa e nel cuore delle famiglie che hanno perso i propri cari e che oggi li commemorano come di consueto. Dopo il crollo del Morandi, i residenti della zona vicina al ponte lasciarono le proprie case per motivi di sicurezza. Oggi sono tornati a vivere lì e il ponte è stato ricostruito in base al progetto di Renzo Piano, con l’inaugurazione dello scorso 3 agosto 2020.
Inevitabilmente, il dolore rimane, perché i morti non torneranno a causa delle responsabilità di chi aveva il compito di vigilare. Anche chi è sopravvissuto ricorderà quel momento, come Gianluca Ardini, che ha visto morire il proprio collega, rimanendo accanto al suo corpo per quattro ore intrappolato tra le lamiere. “Dovevamo fare la penultima consegna – aveva raccontato Ardini –. A un certo punto sento un tuono fortissimo, io stavo guardando il tablet e sento il mio collega Luigi che guidava dire: ‘Ma che succede?’. Io alzo la testa e, come nei film, vedo l’asfalto che si apre. E sprofondiamo giù”.
VIDEO CROLLO PONTE MORANDI, LE INIZIATIVE DI OGGI A GENOVA
Per ricordare le vittime del crollo del ponte Morandi, a Genova, alle 10.15, si è svolta una commemorazione alla Radura della Memoria, mentre in serata la Lanterna si illuminerà con i colori della bandiera di San Giorgio in memoria delle vittime. Tra gli esponenti del governo, presenti il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, e la ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Sul ponte delle Ratelle, una passerella sul torrente Polcevera diventata luogo di memoria, le persone si soffermano per una preghiera ogni 14 del mese. I genovesi, gli sfollati del ponte Morandi e i parenti delle vittime portano una rosa bianca, una per ognuno dei 43 morti, e la lanciano nel torrente. Il Consiglio comunale di Genova, ha deciso di chiamare il ponte delle Ratelle “Ponte 14 agosto 2018”.
Per quanto riguarda il processo per il crollo del ponte Morandi, è stato chiesto il rinvio a giudizio per 59 persone dopo centinaia di intercettazioni e un numero elevatissimo di atti di diverso tipo. Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, omissione d’atto d’ufficio, e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sul lavoro. Ad alcuni i pm contestano anche la “colpa cosciente“. Alla sbarra finiranno, tra gli altri, l’ex amministratore delegato di Atlantia e di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, il manager Paolo Berti e l’ex direttore delle manutenzioni Michele Donferri Mitelli, e l’ex ad di Spea, la controllata per le manutenzioni Antonino Galatà.