Ha riacciuffato i play off per i capelli su rigore contro il Pisa, ha vinto all’ultimo minuto dei supplementari, rimontando da 0-2, una sfida che al Cittadella sarebbe bastato pareggiare. Ora ha ribaltato anche il Pordenone che al Benito Stirpe sembrava aver messo il sigillo sulla conquista della finale. Il Frosinone di Alessandro Nesta è uno spettacolo di determinazione e ha sette vite: una grinta che porta ora i ciociari a giocare una insperata finale play off contro lo Spezia: si affronteranno la terza contro l’ottava della Serie B, certo i liguri avranno il vantaggio del miglior piazzamento e giocheranno il match di ritorno in casa, ma col Frosinone visto in queste settimane sembra una garanzia insufficiente. A Trieste i gialloazzurri fanno tutto nel primo quarto d’ora: a sbloccare il risultato al 7′ ci ha pensato Camillo Ciano, grande sinistro su suggerimento di Beghetto e risultato rapidamente sbloccato, quindi al 15′ è già raddoppio con Novakovich che, servito in profondità proprio da Rodhen, non sbaglia a tu per tu con Di Gregorio. E’ un incubo per il Pordenone che nel primo tempo riesce a combinare poco o nulla. I Ramarri cambiano passo nella ripresa, le occasioni non mancano e soprattutto Strizzolo di testa manca d’un soffio il gol qualificazione, salvato da uno strepitoso Bardi. Ma anche Paganini e Gori non trovano d’un soffio lo 0-3 che avrebbe chiuso in anticipo una contesa che vede comunque il Frosinone passare il turno.
LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
Alessandro Nesta nel dopogara commenta l’ennesima impresa di un Frosinone duro a morire: “Anche da giocatore ero allegro, i miei ex compagni di squadra possono confermarlo. Una partita come quella di oggi era impossibile da sbagliare, credo nei miei ragazzi. L’impatto iniziale è fondamentale perché l’avversario può soffrire, ora dovremo recuperare le forze e tutti i giocatori per poi vedere cosa accadrà contro lo Spezia. Quando si crede fortemente in una cosa, alla fine accade. Se le cose difficili si affrontano col metodo giusto, alla fine si riesce a venirne fuori. In questo periodo in campo si sta poco perché i giocatori sono sfiniti dopo le partite e c’è poco tempo da recuperare, siamo andati sul modulo che conoscevamo meglio. Avevo fiducia nei ragazzi, la partita d’andata non è stata grandissima ma avevamo comunque capito dove far male al Pordenone: stasera abbiamo insistito sotto questo punto di vista“. Nonostante il rammarico per il Pordenone, Tesser rincuora i suoi: “Purtroppo è molto dura per chi sbaglia l’approccio iniziale, non siamo abituati a palcoscenici così importanti. Abbiamo pagato il primo quarto d’ora, nel secondo tempo abbiamo creato almeno cinque occasioni ma non siamo riusciti a segnare: nelle due partite avremmo meritato ampiamente di passare il turno sia per le chance avute che per il gioco espresso, ma il calcio è questo. A vedere i miei ragazzi in lacrime mi si è spezzato il cuore, hanno fatto un campionato straordinario stando sempre nelle prime 3-4 posizioni: c’è dispiacere per la società che ci ha messo nelle condizioni di lavorare bene, forse dobbiamo lavorare il doppio rispetto agli altri ma sono veramente orgoglioso di tutti loro. Avrebbero meritato qualcosa in più“.
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