Porto-Atletico Madrid 1-3 è una partita che i tifosi dei Colchoneros ricorderanno a lungo con estremo piacere: dopo aver perso contro il Milan, i campioni di Spagna sembravano condannati all’eliminazione, invece gli uomini di Simeone ancora una volta tirano fuori gli attributi e compiono una grandissima impresa all’Estadio do Dragao strappando il pass per gli ottavi di Champions League, approfittando ovviamente del “regalo” del Liverpool che pur essendo già matematicamente primo e qualificato non si è sottratto ai propri doveri battendo i rossoneri e favorendo così la compagine spagnola che passa il turno da seconda del gruppo B. Doveva essere una festa, si è trasformata invece nel peggior incubo per Conceiçao che sognava di entrare nuovamente nella top 16 del Vecchio Continente e deve accontentarsi dello spareggio per l’Europa League.



Ma il peggiore in campo per distacco non è stato un calciatore, bensì l’arbitro Turpin che a un certo punto perde letteralmente il controllo della situazione e viene sopraffatto dagli eventi. Nel primo tempo le cose si mettono male per gli ospiti che perdono subito Luis Suarez per un infortunio muscolare, l’attaccante uruguaiano esce in lacrime e sembra il preludio a una disfatta totale. Anche perché i padroni di casa prendono coraggio e sferrano una serie di attacchi micidiali con Oblak che deve timbrare il cartellino per negare il gol a Otavio e Luis Diaz, mentre Lemar rischia l’autogol sugli sviluppi di un calcio d’angolo.



IL SECONDO TEMPO

Nella ripresa la formazione lusitana continua ad attaccare ma trascura la fase difensiva, nessuno si preoccupa di Griezmann che è liberissimo di prendere la mira e battere Diogo Costa. Sull’orlo di una crisi di nervi i giocatori del Porto cominciano a provocare gli avversari, Carrasco perde completamente la testa e colpisce con un pugno Otavio manco fosse il campione del mondo dei pesi massimi, il direttore di gara lo espelle senza troppi complimenti.

Poco dopo è Wendell a farsi cogliere da un raptus di follia scalciando Hermoso e Correa, il fischietto francese gli mostra il cartellino rosso ma continua a rimanere sul terreno di gioco finché non lo portano via a spinta. La gara si trasforma in una scazzottata degna di un western di Sergio Leone, ed è proprio in questi frangenti che emerge il carattere e la grinta di questo Atletico Madrid che nel recupero la chiude in contropiede con CorreaDe Paul, il rigore trasformato da Oliveira a tempo praticamente scaduto serve solamente ad arricchire le statistiche.



VIDEO PORTO ATLETICO MADRID 1-3, IL TABELLINO

PORTO-ATLETICO MADRID 1-3 (0-0)

PORTO (4-4-2): Diogo Costa; Joao Mario (81’ Oliveira), Mbemba, Pepe, Zaidu (63’ Wendell); Otavio (81’ Vieira), Vitinha, Grujic (81’ Jesus Corona), Luis Diaz; Evanilson, Taremi (81’ Toni Martinez). All. Sérgio Conceiçao.

ATLETICO MADRID (4-4-2): Oblak; Marcos Llorente, Vrsaljko, Kondogbia, Hermoso; Lemar (66’ A. Correa), Koke, De Paul, Carrasco; Griezmann, Luis Suarez (13’ Cunha, 83’ Renan Lodi). All. Diego SImeone.

ARBITRO: Clément Turpin (FRA).

AMMONITI: 32’ Taremi (P), 67’ A. Correa (AM), 69’ Otavio (P), 69’ Pepe (P).

ESPULSO: 67’ Carrasco (AM) per fallo di reazione, 70’ Wendell (P) per fallo di reazione.

RECUPERO: 1’ pt, 5’ st.

MARCATORI: 56’ Griezmann (AM), 90’ A. Correa (AM), 90’+2’ De Paul (AM), 90’+6’ rig. Oliveira (P).

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