ACCIAIERIA AZOVSTAL, RUSSIA “L’ABBIAMO LIBERATA”
L’acciaieria Azovstal di Mariupol è sotto il controllo totale delle forze armate della Russia. Ad annunciarlo il ministro della Difesa Sergei Shoigu, citato dalla Tass. Ha comunicato, infatti, al presidente Vladimir Putin «la fine dell’operazione e la completa liberazione» dell’acciaieria. Ad arrendersi in totale 2.439 combattenti ucraini, che il presidente Volodymr Zelensky intende riportare a casa. Dopo 86 giorni di guerra, dunque, l’acciaierà simbolo della difesa di Mariupol è stata espugnata. Dall’inizio delle evacuazioni sono trascorse meno di 100 ore. Una scelta inevitabile per lo Stato maggiore ucraino, in quanto era «impossibile sbloccare» lo stallo «con mezzi militari».
I comandanti del reggimento Azov e delle altre truppe asserragliate nei cunicoli della fonderia hanno provato fino alla fine a restare. Ma Denis Prokopenko, che lunedì aveva dato il via libera all’uscita dei commilitoni dopo il primo diktat sulla resa arrivato da Kiev, ha spiegato in un ultimo video che «il comando militare superiore ha dato l’ordine di salvare la vita dei soldati della nostra guarnigione e di smettere di difendere la città di Mariupol».
COMBATTENTI AZOVSTAL SCAMBIATI O PROCESSATI?
Intanto la Russia ha diffuso il video della resa dei combattenti all’Azovstal, sostenendo che Denis Prokopenko è stato portato via «con un veicolo blindato speciale» verso i territori controllati dai russi. Di conseguenza, per l’Ucraina sono ore di trattative per cercare un accordo per lo scambio di prigionieri con Mosca. «Li porteremo a casa. Questo è quello che dobbiamo fare con i nostri partner che si sono presi la responsabilità. I ragazzi hanno ricevuto l’ordine dai militari di uscire allo scoperto e salvarsi la vita», ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ma il destino di Prokopenko, insieme a quello degli altri difensori dell’acciaieria, non è ancora chiaro, anche perché, come riportato dal Corriere della Sera, in Russia sta crescendo la spinta di chi chiede di definire il reggimento Azov un’organizzazione terroristica e di processare chi è stato catturato all’Azovstal, ma questo implica anche il potenziale rischio che vengano giustiziati. Le immagini video diffuse dalla Russia mostrano i militari che conducono accurate perquisizioni degli effetti personali dei soldati ucraini disarmati, disposti in fila in luogo aperto, mentre vengono fatti spogliare anche per controllare i tatuaggi. «Sono le Termopili del XXI secolo», aveva dichiarato già nei giorni scorsi il capo delegazione dei negoziati Mykhailo Podolyak.