La Roma ottiene il massimo risultato col minimo sforzo e sale al quarto posto battendo di misura l’Udinese. Roma subito in avanti con affondi di Pellegrini e Mkhitaryan, ma la prima grande occasione da gol ce l’hanno i giallorossi con Nicolò Zaniolo che all’8′ coglie un palo staccando di testa su cross da calcio d’angolo di Pellegrini. Udinese molto attendista, la Roma fatica un po’ a trovare spazi e si rivede in avanti al 18′ con Abraham che tenta la conclusione ma si vede murato da Becao. I bianconeri riescono ad allentare un po’ la pressione mano a mano che ci si avvicina alla parte centrale del primo tempo, al 26′ è bravo Ibanez a chiudere in scivolata su un affondo del Tucu Pereyra che poteva procurare grattacapi alla difesa di casa.
La Roma riesce a sbloccare il risultato al 36′: grande affondo di Calafiori che salta secco Molina e piazza nel mezzo un pallone perfetto per Abraham, la cui conclusione un po’ “sporca” finisce comunque in rete. Ammonito in precedenza Walace, ma al 41′ è l’Udinese ad avere una grande chance per il pareggio con Deulofeu che scatta su Calafiori, lo salta e cerca Pussetto per l’appoggio: l’argentino avrebbe la porta spalancata ma il recupero di Mancini evita alla Roma il pari.
IL SECONDO TEMPO
Si riparte senza cambi, con l’Udinese che prova a non subire il ritmo della Roma nel corso del match. Primi minuti che passano comunque senza sussulti nella ripresa, all’11’ c’è un cartellino giallo per Pellegrini per un fallo ai danni di Pussetto, quindi al 17′ doppio cambio per i friulani con lo stesso Pussetto e Molina che lasciano spazio a Beto e Soppy. Ammoniti Cristante e Calafiori, poi al 23′ è proprio il neo entrato Soppy a rendersi pericoloso con una girata che si alza di poco sopra la traversa.
L’Udinese tenta gli ultimi assalti, Deulofeu impegna severamente Rui Patricio, quindi ci prova anche Walace con una secca staffilata che manca di poco la porta. La Roma regge ma al 90′ deve restare in dieci visto che arriva la doppia ammonizione per Lorenzo Pellegrini per una sbracciata su Samardzic. Espulsione che pesa visto che il capitano romanista sarà costretto a saltare il derby. Nel recupero punizione di Deulofeu che viene alzata sopra la traversa da Rui Patricio, ma la vittoria giallorossa non è più in discussione.
LE DICHIARAZIONI DEI TECNICI
José Mourinho festeggia la vittoria della Roma ma mastica amaro per l’espulsione di Pellegrini: “Dopo una sconfitta la partita dopo è sempre difficile dal punto di vista emotivo. Abbiamo fatto i 35 minuti migliori della stagione, giocando bene tecnicamente, controllando il gioco e avevamo la partita in tasca. Nel secondo tempo siamo stati comunque squadra, non abbiamo avuto grossi problemi. Tre punti meritati. L’espulsione dubbia di Pellegrini? Se ci sono dei meccanismi legali, dobbiamo muoverci perché ci deve essere contro la Lazio. Quel secondo giallo non è meritato. In questo momento sono concentrato nel far crescere i giocatori e lavoro con persone bravissime e io cerco di dare il mio contributo, ma abbiamo bisogno di tempo. Ma anche la dirigenza ha bisogno di tempo. Questa proprietà pensa al domani e programma per questo. L’importante è che la gente è con noi, come successo dopo la sconfitta contro il Verona. Dobbiamo continuare con tranquillità. Ha giocato bene perché non ha fatto solo il compitino, ma deve avere più fiducia in se stesso. Anche se ha avuto problemi fisici, deve essere più uomo. E’ un ragazzo fantastico con un cuore giallorosso. Io sono contento per lui e pure lui ha bisogno di tempo“.
Per Luca Gotti l’Udinese meritava qualcosa di più: “Capisco certe letture da fuori, ma teniamo conto di come ha approcciato la partita la Roma e di una primissima fase, di neanche venti minuti, in cui la squadra ha difeso bassa e compatta. Non è vero però che non ci abbiamo provato. Non sono comunque soddisfatto, dispiace venire via da qui con zero punti dopo una partita così. Vedo qualità di squadre e cose su cui costruire. Soppy ha potenzialità altissime, sia tecniche che fisiche: oggi ne avete visto un assaggio. Dipende da lui: è spavaldo e istintivo, deve maturare in alcuni aspetti senza però perdere questi. A 19 anni è sceso in campo all’Olimpico senza nessun problema. Vedo gli stessi giocatori che in certe situazioni leggono bene il timing delle catene e non riescono a vederne altre più semplici. Cerco di riproporre gli stessi concetti così che diventino automatismi senza lasciarci in balia del momento emotivo“.