Era il 12 luglio quando i canali social delle Sardine postavano un breve video divenuto in poco tempo virale, con un ragazzo ammanettato dalla Polizia alla Stazione Centrale di Milano: «la polizia ferma un ragazzo di colore perché senza mascherina. Viene allontanato con degli strattoni, il ragazzo si agita e a quel punto in 5 lo buttano a terra e lo ammanettano», scrive nel post social un membro delle Sardine, poi re-postato dall’account del gruppo guidato dal portavoce Mattia Santori. Ecco oggi il Corriere della Sera ricostruisce l’intero evento e la realtà che emerge è decisamente diversa: nessuna analogia con il caso Floyd, no abusi per razzismo e nessun atto criminoso degli agenti entrati in azione per fermare il 25enne originario del Mali.
«Mentre però sto filmando questo evidente abuso di potere un ragazzo si mette di fronte al telefono dicendomi di smetterla, perché la polizia sta facendo il proprio lavoro», lamentava ancora il membro delle Sardine di Milano, non prima di aggiungere al termine del video pubblicato senza alcuna verifica con le autorità della Polizia di Stato «Personalmente non voglio vivere in un contesto dove queste cose possono avvenire e dove le persone non solo lo permettono ma lo considerano un lavoro. Poi mi hanno preso i documenti e mi hanno detto di non poter rendere pubblico questo video».
LA “FAKE NEWS” DELLE SARDINE: ECCO COME È ANDATA
E così invece si delinea la fake news per chi invece si propone di combattere la realtà mediatica «ricca di bufale e notizie false» fatta dai vari Salvini & Co.: come spiega il Corriere della Sera, «L’uomo che corre ha scavalcato i tornelli e si è messo a urlare, diffondendo il panico tra i passeggeri in attesa. Si tratta di un 25enne originario del Mali». Aveva un permesso di soggiorno per motivi umanitari ma è un anno almeno che è scaduto, ricostruisce il CorSera sui fatti avvenuti sabato scorso. «Da allora, vagabonda per Milano. Ha precedenti anche per droga. Gli agenti lo hanno denunciato anche e soprattutto perché nello zaino aveva un coltello con una lama di 36 centimetri»; scavalca i tornelli, ha un coltello, urla e spaventa i passeggeri della Stazione Centrale e non ha documenti regolari. Insomma, non c’è nessun caso Floyd che si possa accomunare: «Lui non ha voluto o potuto spiegare il motivo della presenza dell’arma. Non è nemmeno chiaro cosa volesse fare su quella banchina con quella lama addosso», conclude l’articolo del Corriere che smentisce del tutto la denuncia delle Sardine.
“Forse qualcuno dovrebbe spiegare il perché di un tale dispiegamento di forze”#DecretiSicurezza #AbrogazioneDecretiSicurezza pic.twitter.com/qoJrbyIiRS
— 6000 Sardine (@6000sardine) July 12, 2020