VIDEO GHALI A SANREMO 2024 CON “CASA MIA”: UN DIALOGO TRA SPECIE
“Casa mia” di Ghali è tra le grandi protagoniste del Festival di Sanremo 2024. Si tratta di un dialogo tra il cantante stesso e un alieno, al quale racconta il nostro mondo. Ad un certo punto viene messa in luce proprio la contraddizione del nostro tempo, con una denuncia alle guerre che ha fatto discutere e non poco. Il cantante è stato addirittura additato di fomentare odio da parte della comunità israeliana italiana. Nel mirino, un verso in particolare: “Ma come fate a dire che qui è tutto normale per tracciare una confine bombardate un’ospedale. Per un pezzo di terra di terra o per un pezzo di pane non c’è mai pace”.
Nel testo, infatti, il rapper immagina di spiegare ad un alieno come funziona questo pianeta per lui sconosciuto. Qui Ghali parla proprio dei “bombardamenti sugli ospedali per un pezzo di terra“: una frase riferita alla guerra in Medio Oriente, con i continui attacchi sulla Striscia di Gaza. Il cantante mette in risalto come la Terra sia un posto bellissimo e che, nonostante le tragedie, la natura tende a sistemare sempre tutto. Viene presentato un mondo senza barriere, libero ed egualitario, ma anche spesso ingiusto.
VIDEO UFFICIALE “CASA MIA”, CANZONE DI GHALI
“Casa mia“ è stata scritta da Ghali insieme a Davide Petrella e Michelangelo. Il protagonista presenta all’alieno il mondo nel quale viviamo. “Ma che ci fai qui da queste parti, quanto resti e quando parti, ci sarà tempo dai per salutarci, non mi dire che ho fatto tardi” dice all’extraterrestre. Il narratore sottolinea poi che “siamo tutti zombie col telefono in mano, sogni che si perdono in mare, figli di un deserto lontano, zitti non ne posso parlare, ai miei figli cosa dirò, benvenuti nel Truman show“. Un testo impegnato per una canzone che fin dai primi istanti ha fatto discutere. Il video ufficiale della canzone “Casa mia” di Ghali ha superato il milione di visualizzazioni in tre giorni. La regia è stata affidata a Lorenzo Sorbini, mentre la produzione a Boulevard Story.
