Video canzone Tuta Gold: un tuffo in un passato doloroso con Mahmood
Prima di andare a vedere Quarta partecipazione al Festival di Sanremo per Mahmood, che si è presentato sul palco dell’Ariston con “Tuta Gold”, un brano che parla del rapporto tra un padre difficile e un ragazzino tormentato dai bulli. “Mi hanno fatto bene le offese. Quando fuori dalle medie lo ho prese e ho pianto. Dicevi ritornatene al tuo paese. Lo sai che non porto rancore” si legge nel testo del brano. Parlando del suo pezzo, Alessandro aveva spiegato: “Possiamo definirla da club e anche funk. È un viaggio tra passato e presente legato ad un immaginario nato ultimamente”. Le sonorità sono quelle tipiche del mondo di Mahmood.
A detta di Mahmood, “il protagonista” del brano “è un ragazzo che inizia a guardarsi indietro, che ripensa alla sua vita fino a quel momento. Si trova fuori dalla tenda di un rave party e lì riflette sulla sua adolescenza, su cosa l’ha ferito nel passato e come questo l’abbia reso più forte“. La tuta assume “un grande significato: nel posto più comune e nel capo più semplice di tutti si può trovare qualcosa di speciale“.
Video ufficiale Tuta Gold di Mahmood
“Tuta gold” di Mahmood è ricca di ricordi dolorosi: si arriva infatti a descrivere una vita di sconfitte, di frustrazioni, ansie e delusioni. Il protagonista però riesce, attraverso il dolore, a diventare più forte. Torna nel testo anche la figura del padre, del quale Alessandro aveva già parlato in “Soldi”, canzone con la quale vinse Sanremo. Il brano, seppur non compreso immediatamente dal pubblico dell’Ariston, è stato molto apprezzato dal web e in particolare da Spotify.
Molto bene Mahmood anche su YouTube con più di 2 milioni di visualizzazioni video della canzone Tuta Gold in appena tre giorni. Il testo del brano è stato scritto dallo stesso Mahmood con Catitti ed Ettorre. Il video ufficiale della canzone “Tuta Gold” di Mahmood è stato girato da Borotalco.tv production, diretto da Attilio Cubani. L’executive Producer è Matteo Stefani, il direttore della fotografia Andrea Dutto.