Il Genoa ha fretta di tornare in Serie A e chiede strada al Venezia, che a sua volta ha allestito una rosa importante per tentare nuovamente l’assalto alla massima categoria, affidandola al tecnico croato Javorčić. L’artefice del miracolo Südtirol, colui che ha portato gli altoatesini per la prima volta tra i cadetti con un ruolino di marcia impressionante: 27 vittorie, 9 pareggi e 2 sconfitte per un totale di 90 punti e appena 9 gol subìti in 38 giornate, nessun club europeo a livello professionistico ha fatto meglio. Salendo di categoria ovviamente tutto diventa (ancora) più difficile e Javorčić ha accettato con entusiasmo questa nuova sfida che tuttavia non è cominciata nel migliore dei modi, con l’eliminazione in Coppa Italia già al primo turno per mano dell’Ascoli. Bisognava riscattarsi al più presto e la gara inaugurale tra le mura amiche del Penzo era l’occasione ideale per ritrovare il sorriso e restituire un po’ di ottimismo all’ambiente. Invece è arrivata un’altra sconfitta, davvero bruciante per come è maturata, che lascia l’amaro in bocca e la consapevolezza di poter dare fastidio a qualunque avversario.



Venezia e Genoa hanno dato vita a una gara molto combattuta che si è decisa agli sgoccioli, ma andiamo con ordine. Nel primo tempo gli ospiti si propongono in avanti sfiorando il vantaggio con Ekuban, fermato da uno strepitoso Joronen che nell’arco dei novanta minuti ha cercato in tutte le maniere di salvare il risultato. Ma nemmeno il funambolico portiere della nazionale finlandese ha potuto fare nulla sul contropiede micidiale di Portanova che si è involato in campo aperto piazzandola all’angolino, troppo ampio il buco lasciato dai giocatori lagunari che si sono fatti prendere eccessivamente dalla frenesia di attaccare, senza produrre grossi pericoli dalle parti di Martínez Riera se non su calcio piazzato. Nella ripresa l’ingresso di Johnsen cambia l’inerzia della partita, sarà proprio il norvegese, dopo una serie di tentativi, a ribadire in rete sulla respinta non impeccabile dell’estremo difensore di proprietà del RB Lipsia su una punizione di Pierini tutt’altro che irresistibile. Dalla panchina Blessin pesca il jolly: Yeboah entra e con uno stacco di testa imperiale sul traversone di Gudmundsson firma il definitivo 2 a 1. Ma le emozioni più forti devono ancora arrivare: nel recupero infatti il numero 17 manca di pochissimo la doppietta personale, poi al 95’ arriva il due pari di Črnigoj che in mischia anticipa tutti e fa venire giù il Penzo. Peccato che al VAR non sfugga nulla, nemmeno la posizione di fuorigioco dello sloveno che si vede cancellare la gioia del gol che poteva valere un punto preziosissimo. CLICCA QUI PER IL VIDEO CON I GOL E I HIGHLIGHTS DI VENEZIA GENOA (da skysport.it)



VIDEO VENEZIA GENOA 1-2, IL TABELLINO

VENEZIA-GENOA 1-2 (0-1)

VENEZIA (4-3-3): Joronen; Zampano, Wiśniewski, Ceccaroni, Zabala (46’ Johnsen); Fiordilino, Busio (69’ Kofod Andersen), Tessmann (69’ Črnigoj); Pierini (88’ Connolly), Novakovich, Haps. All. Ivan Javorčić.

GENOA (4-4-2): Martínez Riera; Hefti, Bani, Dragusin, Pajač; Portanova (72’ Yalçin), Badelj, Frendrup (81’ Ilsanker), Gudmundsson (90’ Vogliacco); Coda (81’ Jagiello), Ekuban (72’ Yeboah). All. Alexander Blessin.

ARBITRO: Massimiliano Irrati (Sez. di Pistoia).

AMMONITI: 54’ Gudmundsson (G), 58’ Zampano (V), 61’ Busio (V), 79’ Ceccaroni (V), 90’+4’ Bani (G), 90’+6’ Črnigoj (V).



RECUPERO: 0’ pt, 6’ st.

MARCATORI: 37’ Portanova (G), 68’ Johnsen (V), 87’ Yeboah (G).