I videogames sono sempre più usati come strumenti per combattere la disinformazione online, ma rappresentano anche un’arma a doppio taglio perchè insegnano ai ragazzi sia come riconoscere le notizie false che come creare illusioni e falsi da diffondere sul web. Il caso del gioco “Cat park“, esaminato in un articolo di The Economist, dimostra che i governi occidentali sentono la necessità di affrontare la manipolazione dei media e le notizie create dai cospirazionisti, a tal punto da finanziare giochi online che dovrebbero essere utilizzati come attività educative per comprendere la pericolosità delle informazioni ingannevoli.



Nel gioco in questione, i partecipanti devono partecipare alle attività di propaganda contro il sindaco della città, ed ottengono punti in base a quanti più followers convincono ad intraprendere azioni, anche violente, in seguito alla campagna informativa basata anche su meme e su notizie costruite appositamente per screditare la reputazione dei politici. Secondo gli esperti, mettersi nei panni di chi crea e diffonde fake news consapevolmente può aiutare le persone a guardare l’informazione online con occhi più critici ed attenti a riconoscere meglio quali canali seguire e quali scartare perchè palesemente fuorvianti.



I videogames come strumenti per imparare a riconoscere le fake news

Da un’indagine condotta dall’autorità nazionale per la comunicazione britannica Ofcom, è emerso che più del 30% degli adulti non riesce a distinguere un’informazione vera da una fake news, e non è in grado di identificare un utente falso sui social. La disinformazione e le teorie della cospirazione sono aumentate, crescendo in modo virale durante la pandemia da Covid. Ed è proprio da una delle più famose teorie del complotto in circolazione, quella di Qanon, che il designer di videogames Scott Dejong ha preso ispirazione per Lizards and Lies, un gioco che simula una vera guerra dell’informazione.



I partecipanti possono scegliere da che parte stare, se tra i diffusori delle teorie false o tra i moderatori di media e social. I punti maggiori si ottengono quante più piattaforme si riescono a controllare. Un altro videogame chiamato Not For Broadcast, invita i giocatori a mettersi nei panni dei giornalisti, scegliendo le notizie da pubblicare ed effettuando tagli e censure per indirizzare meglio la notizia. In questo modo, afferma il creatore del gioco, le persone imparano a capire come i media riescono a manipolare le informazioni e quindi a scegliere come discriminare tra fatti veri e notizie false.