Nello studio legale Traversi a Firenze, si utilizzata l’intelligenza artificiale, leggasi ChatGPT, per scrivere i documenti legali: “E’ destinata a sostituire libri e codici – racconta il titolare dello studio a Mattino Cinque News – non li buttiamo via i libri perchè esteticamente hanno un valore aggiunto, ma ChatGPT ha un’estrema utilità”. Un’avvocatessa dello stesso studio, ha aggiunto: “Di solito ChatGPT conferma quello che è un percorso a cui l’avvocato ha già pensato dando quindi una conferma su ciò che può essere la soluzione, degli spunti interessanti. Consultando ChatGPT può venire un’idea in più ma soprattutto si percepisce la completezza con cui questo strumento può dare una soluzione, cosa che noi invece studiamo per anni”.
Il professor Carnevale Maffè della Bocconi, in collegamento con Mattino Cinque News, aggiunge: “Lo stiamo usando ChatGPT per le elezioni e per gli esami, e anche i miei studenti lo stanno usando. Usa il linguaggio naturale, legge e scrive in italiano. Ma si usa in tantissimi ambiti, anche per guidare le auto, contro le frodi ecc. E’ la versione più facile dell’IA generativa, scrive in modo naturale cosa che prima sapevano fare solo gli italiani. Non è intelligente è solo un generatore statistico di messaggi”.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CHATGPT: “IMPARA DA DOMANDE CHE PONIAMO”
L’avvocato Boccato, intervistato sulla questione, aggiunge: “La chat impara dalle domande che noi poniamo oppure disimpara. Se le domande che noi poniamo sono provocatorie, portano a sbagliare il software. Impara le domande, le sviluppa e le migliora”. E ancora: “Negli ultimi due anni c’è stata una impennata di capacità computazionale, in pochi secondi elabora miliardi di dati. La capacità critica e culturale di conoscenza dell’argomento rimane comunque una cosa assolutamente mentale. Nel tempo in parte questo difetto verrà superato, ma la cultura che noi abbiamo nel saper leggere diventa fondamentale. Ci saranno rischi di errore nell’IA. Gli studenti 20enni hanno la capacità di capire e valutare, ma la usano anche dei ragazzi giovanissimi”.
Il prof Maffè ha quindi ripreso la parola: “Quanti giornalisti danno fake news? Sta al discernimento di esseri umani e autorità controllare che la credibilità venga riservata. Proibire l’accesso a ChatGPT è eccessivo, pessima figura, siamo gli unici assieme a Iran e Corea del Nord. Dobbiamo imparare ad usarla. E’ una macchina, ricordiamo, non è un alieno e la sua interazione con gli umani è fondamentale. Abbiamo imparato ad usare il motore, impareremo ad usare anche questo”.