I disturbi alimentari quali obesità, anoressia e bulimia, sono argomenti seri e delicati da trattare con estrema attenzione. Come combattere queste problematiche? Secondo alcuni esponenti del M5s la soluzione sarebbe eliminare gli spot che pubblicizzano dolciumi e bevande gassate come Nutella e Coca Cola, ma anche bandire le pubblicità con protagoniste le super modelle come Kate Moss, in modo da evitare che le adolescenti possano seguire dei cattivi esempi. Eppure, basta collegarsi su Instagram per potersi imbattere in modelli e stili di vita certamente errati. A depositare la proposta di legge, come riporta Libero Quotidiano, sono state le deputate grilline Azzurra Cancelleri e Marialucia Lorefice, che hanno deciso di affrontare di petto le problematiche legate ai disturbi alimentari vietando ai produttori di farsi pubblicità “nel corso delle trasmissioni televisive dedicate ai minori e nelle ore destinate ai pasti”. E’ quanto è scritto nell’articolo 3 della proposta di legge appena depositata.
M5S, PROPOSTA DI LEGGE PER COMBATTERE ANORESSIA E OBESITÀ
A finire nel mirino delle due esponenti del M5s però sarebbero anche le modelle, stando a quanto è contenuto nell’articolo 4 della suddetta proposta di legge contro anoressia e obesità. Prima di posare per uno shooting fotografico, infatti, sono chiamate a fornire un certificato medico di sana e robusta costituzione o non potranno campeggiare su manifesti e copertine. Il divieto in tal senso è esteso anche a ginnaste e ballerine, assimilate anche loro a cattivi esempi da seguire in campo alimentare. Il problema è certamente grave e reale, come evidenziano le due deputate grilline riportando i dati preoccupanti della Federazione italiana medici pediatri. Il rischio anoressia è sempre più frequente nelle ragazzine tra 11 e 13 anni, mentre nel caso dell’obesità il problema nasce essenzialmente in famiglia. La soluzione, secondo le due esponenti Mts sarebbe quella di non far vedere ai ragazzi spot su Coca Cola, Nutella ed altri elementi vietati, pena sanzioni fino a 100mila euro. E lo stesso vale anche per le agenzie, federazioni di moda, pubblicitarie, di danza, atletica e ginnastica ritmica e artistica che celebrino l’immagine di ragazze eccessivamente magre.