Chi è l’agente di polizia locale aggredito a Milano nella notte tra venerdì e sabato scorsi da alcuni ragazzi e che avrebbe sparato un colpo in aria? Come svelato dalla trasmissione Ore 14 che lo ha intervistato, il vigile ha ben 35 anni di servizio quasi interamente dedicati all’attività in borghese. La trasmissione di Rai2 ha dato spazio alla sua versione nel corso della puntata di oggi. Il vigile aggredito si è limitato ad alcune precisazioni su quanto accaduto e che lo ha visto coinvolto: “A seguito di numerose denunce da parte di residenti che da tempo lamentano forti problemi di degrado derivanti dagli assembramenti nella zona, in particolare nel fine settimana, la notte tra venerdì e sabato intorno alle 2.30 circa mi trovavo con una collega in via Fra Pacioli a Milano”.
L’agente ha spiegato di essere stato impegnato in una attività di documentazione e rilievi fotografici al fine di documentare l’entità del fenomeno e la sua gravità al fine di stabilirne le modalità di intervento. “Mentre scattavo alcune fotografie, mi si è avvicinato con fare minaccioso un ragazzo alto, di corporatura robusta, che mi ha apostrofato più volte con la frase ‘che ca**o scatti, cosa ca**o fotografi’ facendosi sempre più vicino fino a sfiorarmi con la testa”.
Vigile aggredito a Milano: la sua versione a Ore 14
Proseguendo nel suo racconto, il vigile ha spiegato di essersi qualificato mostrandogli il tesserino e intimandolo ad allontanarsi. A quel punto però, attratti dalle grida del primo ragazzo si sarebbero avvicinati altri giovani “alcuni in apparente condizione di alterazione”. In sua difesa l’agente di polizia locale spiega che “il video che circola in rete mostra solo una parte degli eventi”.
Continuando con il racconto di quanto accaduto, il vigile ha aggiunto: “Sono stato accerchiato, ho cercato di rientrare nell’auto e sono stato strattonato e trascinato all’esterno, sono stato colpito ripetutamente e ho cercato di allontanare il gruppo sparando un colpo in aria”. A quel punto, ha aggiunto, qualcuno incautamente avrebbe gridato che l’arma sarebbe stata inoffensiva e “sono stato assalito da almeno quattro persone che hanno tentato di strapparmi la pistola di ordinanza”. Conscio del pericolo avrebbe quindi tenuto il braccio rigido rivolto verso terra “e solo per questo motivo il secondo colpo che è partito non ha avuto conseguenze drammatiche”, ha proseguito. Durante l’ultimo assalto, ha ancora raccontato, sarebbe stato colpito violentemente all’inguine da uno dei ragazzi e tentando di proteggersi dai colpi ha perso l’equilibrio. In quel momento i ragazzi sarebbero riusciti a strappargli la pistola di ordinanza.