Guido Vignelli, studioso cattolico, ha analizzato in una intervista a La Verità il fenomeno degli ambientalisti come lo conosciamo attualmente: “L’ecologismo nasce nel 1800 in ambiti specifici, come il darwinismo sociale, ma viene rilanciato con la crisi della sinistra classica, quella di matrice sovietica: è nel ‘68 che si sviluppa sia come ramo eretico del marxismo sia come ramo anarchico, quello che poi è arrivato fino a noi. È il frutto di una rivoluzione “post-moderna”, che della modernità in chiave marxista riconosce il fallimento e si ricicla in una nuova veste”, ha rivelato.



Dalle idee, oggi, si è passati alle azioni. “Dietro ci sono sicuramente interessi economici – come si evince dal tentativo di imporre nuove forme di alimentazione e di approvvigionamento energetico – ma le radici sono ideologiche: prima ancora della eco-economia c’è una “eco-sofia”, cioè una nuova sapienza ecologica finto-religiosa che vede la natura non più come un fattore materiale ma come una sorta di idolo”, ha sottolineato. Essa ha origini lontane, ma è stata rispolverata di recente. “Diversi studiosi parlano della dea madre di tutti i viventi che chiamano Gaia o Gea e che abita nel Dio oikos. Gli aspetti sempre più mitici con cui si sviluppano questi concetti sono evidenti”.



Vignelli: “Vogliono sostituire cristianesimo con ecologismo”. Il fenomeno

È proprio in virtù del concetto di natura come idolo che, secondo Guido Vignelli, l’ecologismo si sta trasformando in un credo. “Auguste Comte usava ripetere che ‘niente viene soppresso se non viene anche sostituito’ e sosteneva che per sopprimere definitivamente il cristianesimo si sarebbe dovuto avere una religione alternativa per soddisfare il bisogno di una fede. In questo caso direi di un idolo”, ha affermato l’esperto.

E prosegue: “È quanto sta accadendo con l’ecologicamente corretto, variante del politicamente corretto, i cui propagandisti che ieri attaccavano la concezione cristiana del Creato in quanto, a loro dire, impediva lo sfruttamento della natura, oggi accusano la medesima visione poiché avrebbe messo l’uomo al centro, giustificando così la corruzione del Creato. Le stesse persone sono passate da una accusa a quella opposta, entrambe false visto che l’antropocentrismo cristiano implica dei doveri di custodia e di miglioria del Creato. Ma – conclude – tutto fa brodo pur di attaccare la religione cristiana”.