Viktor Bout, definito il “mercante della morte” russo, potrebbe tornare in patria. Al momento si trova in carcere in una prigione dell’Illinois, con una condanna a venticinque anni per traffico di armi. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, sta però valutando il rilascio. A rivelarlo è stato il Segretario di Stato americano, Antony Blinken. La Casa Bianca, in base quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe avanzato una sostanziale offerta di scambio con l’obiettivo di riportare nel Paese due americani detenuti in Russia.
Uno di loro sarebbe Brittney Griner, la giocatrice di basket sotto processo a Mosca per possesso di stupefacenti. La ragazza ha provato alcuni mesi fa ad entrare in Russia con della cannabis nella valigia, ma è stata fermata ed arrestata. L’altro detenuto è l’ex marine Paul Whelan, che al termine di un processo blindato è stato condannato a scontare sedici anni in un carcere di massima sicurezza per spionaggio.
Viktor Bout, “mercante della morte” russo: chi è
Il livello pericolosità dei tre criminali, uno russo e due americani, è però senza dubbio sproporzionato. Viktor Bout, definito il “mercante della morte” russo, è infatti ritenuto tra i peggiori al mondo. Ha venduto armi a tutti i nemici dell’Occidente (al-Qaeda, Hezbollah e Muammar Gheddafi tra questi), contribuendo ai conflitti più cruenti degli ultimi anni. In merito alla sua identità si sa poco, tanto che persino il reale nome è in dubbio. Forse è di origine tagika ma non si esclude neppure che abbia un legame ucraino. Parla sette lingue: russo, inglese, francese, portoghese, arabo, persiano e persino esperanto. Quel che è certo è che è un ex tenente, come riportato dal Corriere della Sera, figlio dell’Armata Rossa. Un profilo molto diverso da quelli di Brittney Griner, star del basket, e di Paul Whelan, che secondo la famiglia si trovava in Russia per un matrimonio.