In una lunga intervista rilasciata oggi – 21 giugno 2024 – a Radio Kossuth il primo ministro ungherese Viktor Orban è tornato a parlare (denunciandoli aspramente) dei venti di guerra che si stanno diffondendo in tutta Europa, puntando – come spesso fa – il dito contro la Nato e la presunta aspirazione americana ed occidentale di sconfiggere la Russia per proxy attraverso l’Ucraina. Il punto di partenza, però, è il nuovo Parlamento europeo che ancora una volta includerà la sinistra e il PPE – quest’ultimo definito da Viktor Orban come un partito “che si definisce di destra ma si muove verso sinistra con ogni alleanza” – con un programma che “non va bene per l’Ungheria”.



La nuova colazione al potere in Europa, spiega ancora, “è favorevole alla guerra e si è unita per accelerare la scivolata dell’Europa nel conflitto ed è pro-immigrazione“, al punto che secondo il primo ministro ungherese nella prossima legislazione punterà a realizzare “il piano di George Soros“: il riferimento fatto da Viktor Orban è ad una dichiarazione fatta nel 2015 dal miliardario in cui si disse pronto a finanziare un presunto piano per portare un milione di migranti in Europa ogni anno. Non solo, perché la nuova coalizione europea sarebbe anche – oltre che, ripete, “a favore della guerra e della migrazione” – “dalla parte dell’aumento delle tasse, quindi non è favorevole al mercato e all’economia“.



Viktor Orban: “L’Europa vuole la guerra, ma noi non ci stiamo”

Ma andando più avanti, nella sua intervista Viktor Orban è anche passato alla questione ucraina, accusano l’occidente, la Nato e gli Stati Uniti in particolare di star portando avanti un tentativo di sconfiggere la Russia “lasciando agli ucraini il compito di combattere la guerra”, ignorando completamente la posizione dell’Ungheria che – ha ricordato – vorrebbe “isolare il conflitto e ridurre l’impatto della guerra”. L’occidente secondo Viktor Orban non avrebbe alcuna speranza contro la Russia perché difficilmente accetterebbe di perdere “centinaia di migliaia” di civili, lasciando un’intera generazione “senza speranza” e con un “tenore di vita inferiore”.



“Durante tutta la campagna elettorale – ha continuato il primo ministro – ho detto che si tratta di guerra e pace” e visto che “il treno europeo è diretto verso la guerra, se avremo abbastanza sostegno potrò tirare il freno di emergenza, il treno si fermerà e noi ungheresi scenderemo”, ma nella migliore delle ipotesi “convinceremo l’autista non solo a farci scendere, ma anche a non proseguire oltre”. Nonostante le incertezze sul futuro, però, Viktor Orban ha anche confessato di aver “raggiunto un obiettivo minimo” negoziando con l’Alleanza atlantica la possibilità di “non partecipare alla missione della Nato in Ucraina né con denaro, né con armi, né con soldati”; e seppur “parlando con il macchinista, non siamo riusciti a convincerlo”, si affida alle elezioni americane dicendosi certo che “solo Donald Trump può fermare la guerra“.