La Villa Reale di Monza è al centro del nuovo viaggio di Alberto Angela per “Meraviglie, la penisola dei tesori“. Tante le curiosità che ruotano attorno alla grandiosa residenza voluta dall’Imperatrice d’Austria Maria Teresa per il figlio Ferdinando d’Asburgo, governatore generale della Lombardia arrivato a Milano nel 1771. La dimora è formata da 740 stanze, ma occupa soltanto una minima parte dell’immenso Parco che la circonda. A volere così grande – 700 ettari, oltre il doppio di Versailles, fu tale Napoleone Bonaparte, succeduto agli Asburgo e incoronato nel 1805. La Villa Reale di Monza si trasformò così in residenza del figliastro Eugenio di Beauharnais. Gli austriaci ripresero possesso della Reggia dopo la caduta di Napoleone, ma per alcuni anni rimase in uno stato di relativo abbandono, fino a quando nel 1818 non ne prese possesso il viceré del Lombardo-Veneto Giuseppe Ranieri. Occupata nel 1848 dai militari di Radetzky, la Villa tornò ad ospitare una sfarzosa corte tra il 1857 e il 1859, durante il breve soggiorno monzese dell’ultimo rappresentante della casa d’Austria, Massimiliano I d’Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe.



VILLA REALE DI MONZA: DAI SAVOIA AI GIORNI NOSTRI

Nel 1868 ha soggiornato nelle stanze della Villa Reale di Monza una celebre coppia: quella composta da Umberto I di Savoia e la moglie Margherita, prima regina d’Italia. La Reggia tornò così alla sua destinazione originale di residenza di villeggiatura. Il sovrano – si legge sul sito ufficiale della Villa – “si affidò alla direzione dell’architetto Majnoni per ornarla, restaurarla e migliorarla secondo il gusto dell’epoca. Fu dunque in quegli anni che la Villa subì una radicale trasformazione di molte delle sue parti. Nel 1900 Umberto fu assassinato proprio a Monza da Gaetano Bresci; in seguito al luttuoso evento il nuovo re Vittorio Emanuele III non volle più utilizzare la Villa Reale, facendola chiudere e trasferire al Quirinale gran parte degli arredi. Nel 1934 con Regio Decreto Vittorio Emanuele III fece dono della Villa ai Comuni di Monza e di Milano. Le vicende dell’immediato dopoguerra della seconda guerra mondiale provocarono occupazioni, ulteriori spoliazioni e decadimento del monumento”.



Ancora oggi il Parco Reale rappresenta il vero polmone verde di Milano e della Brianza. Ancora a caccia di curiosità? Eccone un paio: tra i viali del parco si allena ancora Sandro Mazzola. Un’altra più scabrosa: qualche tempo fa, in pieno lockdown, una coppia approfittò per girare un video hard…

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