E’ stata messa all’asta la villetta di Cogne, la casa dove vivevano Annamaria Franzoni e il marito Stefano Lorenzi, e dove è stato trovato il corpo senza vita del piccolo Samuele nel gennaio del 2002. Lo ha deciso, come riporta TgCom24.it, il tribunale di Aosta, che ha così disposto la vendita dell’abitazione per la quale lo scorso settembre erano state respinte le richieste dei due coniugi di sospensione dell’esecuzione immobiliare. Chi volesse assicurarsela dovrà prendere in considerazione un’offerta di partenza di ben 800mila euro, tale è la base d’asta della villetta tristemente nota per uno degli omicidi che maggiormente scosse l’opinione pubblica all’inizio del nuovo millennio. La messa in vendita della villa chiude un contenzioso che la famiglia della Franzoni aveva iniziato anni addietro con l’avvocato Carlo Taormina, ex legale difensore proprio della donna poi condannata per l’omicidio del figlio.
VILLETTA DI COGNE ALL’ASTA: IL CONTENZIOSO CON TAORMINA
La Franzoni aveva un debito nei confronti dell’avvocato romano di più di 275mila euro, a seguito del mancato pagamento degli onorari, poi divenuti 450mila euro all’atto del pignoramento della stessa abitazione dopo che il tribunale aveva dato ragione a Taormina. Il legale, non avendo altro su cui rivalersi, aveva appunto deciso di “puntare” sulla villetta di Cogne, unico bene ancora intestato alla Franzoni, e a breve scatterà la messa in vendita, anche se la data dell’asta non è ancora stata fissata. La coppia di coniugi si era opposta al pignoramento, in quanto riteneva che la villetta fosse all’interno di un fondo patrimoniale costituito a maggio del 2009, ma il giudice Paolo De Paola aveva disposto diversamente lo scorso settembre, dando appunto ragione al Taormina, in quanto quel fondo era stato istituito per garantire i bisogni materiali e morali della famiglia, ma anche il debito contratto con l’avvocato aveva le eguali caratteristiche. A questo punto bisognerà capire se qualcuno parteciperà all’asta tenendo conto che la villetta di Cogne è stata teatro di un delitto efferato.