Appello ad aumentare i rimpatri di migranti irregolari nell’intervento del Viminale alla Conferenza di questori e prefetti, durante la quale sono stati mostrati a supporto della richiesta di aumento delle misure per contrastare l’illegalità. Secondo il Ministero infatti come riportato anche dal Corriere della Sera, in Italia nel 2024 c’è stato un aumento dei reati commessi da stranieri, che rappresentano il 34,72% del totale registrato.
Tra quelli che si sono conclusi con un arresto o una denuncia ci sono: gli omicidi volontari, al 23,80%, i tentati omicidi al 35,73%, furti e rapine tra il 47 ed il 52% e le violenze a sfondo sessuale per il 43,99%. Poi gli illeciti riguardanti il traffico di droga al 39,52% e quelli legati allo sfruttamento della prostituzione per il 43,25%.
La stessa statistica ha poi analizzato i numeri delle espulsioni già effettuate, mostrando una percentuale superiore al 2023 del 14% e contemporaneamente degli ingressi, che sarebbero scesi tra il 2022 ed il 2024. Un particolare che è stato evidenziato anche durante il discorso di Giorgia Meloni, che ha sottolineato come l’intervento del governo sia stato significativo per la diminuzione degli sbarchi e di conseguenza anche del numero di morti in mare nel tentativo di raggiungere le coste europee.
Rimpatri migranti irregolari, il Viminale chiede ai prefetti di aumentare i provvedimenti di espulsione
Nelle nuove linee guida suggerite dal Viminale ai questori per aumentare il contrasto all’immigrazione irregolare, c’è stato l’appello ad aumentare i provvedimenti di espulsioni e rimpatri. Misure utili, come ha evidenziato il ministro Piantedosi illustrando i dati sulla criminalità, a prevenire le illegalità commesse prevalentemente dagli stranieri in Italia.
Giorgia Meloni ha sostenuto le indicazioni sottolineando come queste possano rappresentare una soluzione alle richieste di impegno nei confronti dell’Unione Europea per continuare a contrastare gli ingressi clandestini, favorendo allo stesso tempo i flussi regolamentati.
Nella stessa occasione sia la premier che i rappresentanti del ministero hanno aggiunto un commento sul protocollo Italia- Albania, chiedendo la revisione del decreto del 2008 sui rimpatri e una pronuncia della Corte di Giustizia Ue sulla designazione dei “paesi sicuri“. Interventi che potrebbero far superare gli ostacoli finora rappresentati dai provvedimenti della magistratura e dalla controversa normativa europea sulle politiche comuni per l’immigrazione.