Una nuova attesa circolare del Viminale è stata inviata a tutti i prefetti d’Italia a seguito del nuovo Dpcm 18 ottobre, con a tema le chiusure eventuali su strade, piazze e quartieri più a “rischio” per la presenza di assembramenti. Nei giorni in cui le Regioni stanno valutando – sulla scia delle decisioni già prese in Lombardia e Campania con il coprifuoco – e dopo la fortissima polemica dei sindaci nata dalla conferenza stampa di Conte sul Dpcm (quando in pratica si sono ritrovati “protagonisti” senza esser messi a conoscenza prima delle chiusure e limitazioni della movida), il Ministero dell’Interno ha declinato i criteri e le modalità di intervento a livello locale per limitazioni e strette sull’ordine pubblico. «E’ competenza dei sindaci provvedere con ordinanza alla limitazione dell’accesso a strade e piazze per evitare che si creino assembramenti», scrive il capo di gabinetto del Ministro Lamorgese, Bruno Frattasi, nella circolare. La stessa chiusura però potrà avvenire «solo in determinati giorni della settimana, quelli caratterizzati da un più intenso afflusso di persone»: normato anche l’iter di base secondo cui andranno disposte le chiusure, con ordinanza del sindaco, in concerto con prefetto e Asl. Resta “possibile” anche «l’utilizzo dei militari» per far rispettare le chiusure di determinate parti centrali delle città.



LA CIRCOLARE DEL VIMINALE AI PREFETTI

Nella lunga circolare di 6 pagine (qui il testo ufficiale del Viminale), il Ministero indica ai prefetti il divieto dello sport da contatto (calcetto e altri) mentre resta permesso a livello nazionale e regionale. «Appare indispensabile che la misura venga tempestivamente anticipata, da parte dell’autorità comunale, con adeguati mezzi comunicativi, sia alle associazioni di categoria, sia alla cittadinanza interessata», spiega ancora la circolare diretta in questo caso ai comportamenti che dovranno tenere le amministrazioni comunali. Piazze e strade potranno essere rese a “numero chiuso” ma sempre solo in condizioni particolari e con determinate criticità sul profilo degli assembramenti. In merito alle richieste delle Regioni per eventuali strette ulteriori al Dpcm, la circolare del Viminale chiarisce come «dovessero adottare proprie ordinanze contenenti un regime più severo, si procederà a fornire indicazioni specifiche per i Prefetti delle province interessate».

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