Vince Pastano, nome d’arte di Vincenzo Pastone, è uno dei musicisti di Vasco Rossi che, il 1° luglio 2017 ha vissuto sulla propria pelle l’emozione di suonare a Modena Park davanti a 225mila persone per il quarantensimo anniversario della carriera del più grande rocker della musica italiana. Classe 1978, chitarrista, compositore e produttore discografico italiano, Vince Pastano ha debuttato sul palco accanto a Vasco il 25 giugno 2014 allo stadio Olimpico di Roma. Prima di entrare, tuttavia, ufficialmente nel mondo del Blasco, Vince Pastano ha intrannuto un lungo rapporto con Guido Elmi, lo storico produttore di Vasco, morto il 31 luglio 2017. Nel 2011, a favorire l’incontro tra Guido Elmi e Vince Pastano fu Stef Burna che Vince conosce dal 1999. “Guido era un tipo sulle sue, carismatico ma riservato e malgrado anche io sia molto introverso, nacque una grande intesa. Iniziò un lungo scambio artistico durato ben tre anni prima di suonare con Vasco del quale sono anche produttore. Tutto il suo staff mi ha conosciuto sin da subito in questo duplice ruolo e credo sia questo il motivo per cui mi abbiano accolto con loro”, ha raccontato Pastano in un’intervista rilasciata ai microfoni de Il Corriere di Taranto.
VINCE PASTONE: “SONO IL PRODUTTORE DI VASCO, MA GLI APPARECCHIO SOLO LA TAVOLA”
In soli sei anni, Vince Pastano è riuscito a conquistare totalmente la fiducia di Vasco Rossi che, dopo la morte di Guido Elmi, gli ha affidato la produzione. E’ Pastano, infatti, l’uomo che si occupa della scaletta del concerto e dell’arrangiamento dei brani scelti per lo spettacolo stesso. Tutte le canzoni scelte, da quelle più vecchie a quelle più recenti, infatti, vengono riarrangiate in base al tema che anima ogni tour. La scaletta non nasce per caso, ma dietro ogni canzone c’è un messaggio che Vasco cerca di trasmettere ai propri fans. Il compito di far sì che tutto funzioni perfettamente è affidato proprio a Pastano che, nell’intervista rilasciata al Corriere di Taranto, ha spiegato come l’ultima decisione spetti comunque a Vasco. “Conosco molto bene il suo repertorio sin da piccolo e questo credo sia stato un enorme vantaggio. Credo anche di aver capito alcune sue preferenze musicali ma comunque mi sento sempre sotto esame ed è ciò che mi fa dare il meglio. E’ lui a decidere cosa ‘mangiare’, io gli ‘apparecchio’ solo la tavola”.