Un appello in un tweet che esprime però una posizione non da oggi rilanciata dal Papa e dall’intera Chiesa Cattolica su Vincent Lambert e sui tantissimi altri casi nel mondo di malati a cui viene “imposta” la morte: «Preghiamo per i malati che sono abbandonati e lasciati morire. Una società è umana se tutela la vita, ogni vita, dall’inizio al suo termine naturale, senza scegliere chi è degno o meno di vivere. I medici servano la vita, non la tolgano». Il messaggio di Papa Francesco arriva nei giorni in cui purtroppo il malato tetraplegico francese si sta lentamente spegnendo per via della decisione dei medici di Reims (appoggiati dalla moglie di Vincent, in totale opposizione alle battaglie pro-vita dei genitori Lambert) di staccare la spina dopo la sentenza della Cassazione che nei fatti lo permetteva. L’Onu aveva lanciato negli scorsi giorni un appello, su richiesta anche dei genitori di Vincent Lambert, affinché la Convenzione per i diritti dei disabili fosse rispettata ma il Governo francese l’ha giudicato non vincolante, pur essendo in quell’articolo 25 la “chiave” per la salvaguardia di un caso come Vincent Lambert «necessità di prendere tutte le misure appropriate per assicurare alle persone con disabilità l’accesso ai servizi sanitari (…) inclusi i servizi di riabilitazione e a prevenire il rifiuto discriminatorio di assistenza medica o di cure e servizi sanitari o di cibo e fluidi sulla base della disabilità».



VINCENT LAMBERT, LA CHIESA SI MOBILITA (E NON DA OGGI)

Papa Francesco già lo scorso 20 maggio, nei giorni in cui inizialmente erano state sospese idratazione e alimentazione per il paziente ex infermiere incappato in un gravissimo incidente ormai nel 2008, aveva lanciato un altro appello molto netto «Preghiamo per quanti vivono in stato di grave infermità. Custodiamo sempre la vita, dono di Dio, dall’inizio alla fine naturale. Non cediamo alla cultura dello scarto». La Chiesa e la diplomazia vaticana si sono mosse in tutte le sedi possibili e lo stesso Onu sembrava indirizzata a mettere pressione al Governo di Francia per una decisione diversa da quella alla fine presa dai giudici della Cassazione di Parigi. Una sconfitta per tutti e la richiesta di preghiera per una «morte che ci hanno imposto senza motivo e senza giustizia» sono state le parole riferite ieri dai genitori di Vincent che da anni combattono la lunga guerra in difesa del diritto di vita del loro figliolo: ora di fatto si attende solo il peggioramento delle condizioni del paziente in coma vegetativo, con l’Arcivescovo di Parigi Mons. Aupetit che seguendo l’appello di Francesco annuncia «Cari fratelli, è ora il tempo del raccoglimento, della compassione e della preghiera per Vincent Lambert». Stasera alle 20 davanti alla Chiesa di Saint Sulpice a Parigi ci sarà una “veglia per Vincent Lambert” con il presule che ha lanciato un messaggio a tutta la diocesi per celebrare le Sante Messe dedicandole a Vincent, affinché «venga affidato al Signore, Dio di misericordia». Il sacerdote e docente della Facoltà di medicina e chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Don Roberto Colombo, ha commentato all’AgenSir le parole di Francesco: «La discriminazione peggiore che si possa fare è tra chi noi – vivi, sani e benestanti – riteniamo sia ‘degno di vivere’ e chi, invece vogliamo scartare, togliere dal novero dei viventi perché malato, disabile o incapace di comunicare con noi. […] Il severo monito del Papa (‘I medici servano la vita, non la tolgano’), ci ricorda che una medicina che si arroga il diritto inesistente di togliere la vita ad un malato ha perso la sua dignità e il suo scopo: anche se ricca di sapere scientifico e risorse tecnologiche è povera di umanità e di carità. Una medicina così non ha futuro».

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