Si riapre di nuovo il caso di Vincent Lambert, il tetraplegico che da oltre dieci anni è in coma vegetativo in un letto d’ospedale. La Cassazione cancella la sentenza sulla prosecuzione delle cure all’uomo diventato simbolo in Francia del dibattito sul fine vita. La Corte di Parigi ha dichiarato non competenti i giudici d’appello che il 20 maggio avevano accolto un ricorso per proseguire l’idratazione e l’alimentazione su richiesta dei genitori, azzerando così la loro sentenza. Il 20 maggio scorso avevano infatti ordinato la ripresa immediata dei trattamenti che lo tengono in vita. La decisione di oggi riapre quindi la possibilità di interrompere sin da subito i trattamenti. Lo ha spiegato, come riportato da Repubblica, il legale della moglie di Vincent Lambert, da sempre contraria all’accanimento terapeutico. Sull’altro fronte, gli avvocati dei genitori dell’uomo minacciano una denuncia per “omicidio” nel caso in cui vengano sospese idratazione e alimentazione.



FRANCIA, CASSAZIONE: OK A FINE CURE VINCENT LAMBERT

L’avvocato Patrice Spinosi, dopo la decisione della massima autorità giudiziaria francese, ha spiegato che «non ci sono più vie di ricorso possibili perché non ci sono più giudici a cui rivolgersi. Questa è la fine della storia». Ma i genitori di Vincent Lambert proseguono la battaglia: «Se il dottor Sanchez (dell’Ospedale Universitario di Reims, ndr) rimetterà in moto il procedimento di morte sarà denunciato per omicidio premeditato di una persona vulnerabile», ha minacciato l’avvocato Jerome Triomphe. La Corte di Cassazione, ribaltando la decisione della Corte d’Appello di Parigi, ha pronunciato la sentenza senza rinvio ad un altro tribunale, quindi ciò permette ai medici di sospendere nuovamente le cure. La questione giuridica è molto tecnica, come evidenziato da Le Parisien: la Cassazione ha ritenuto che non sussistano le condizioni giuridiche che consentano alla Corte d’Appello di dichiararsi competente.

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