Vincent Lambert, 42 anni, tetraplegico e con “coscienza minimale” dal 2008 a causa di un incidente stradale, sarà lasciato senza acqua e cibo, dovrà perciò essere obbligato a morire di sete e di fame?

Questa è la decisione della Corte di cassazione che ha annullato la sentenza della Corte d’appello la quale invece – contro ogni pronostico – aveva imposto ai medici dell’ospedale di dar da mangiare e da bere a Vincent.



La Francia è stata costretta a occuparsi del caso Lambert per la straordinaria caparbietà di Viviane, la madre di Vincent. La moglie di Vincent, Rachel, desidera invece “che sia lasciato andare”. Di questo avviso era anche il Consiglio di Stato, il governo, i medici i quali hanno fatto ricorso contro la sentenza che impediva questa sorta di crudele eutanasia senza consenso dell’interessato.



Impressiona la forza di questa madre. Non si è arresa neppure ieri. Ha annunciato tramite i suoi avvocati che denuncerà per omicidio volontario premeditato i sanitari e il ministro che abbandonassero le cure del figlio. Non solo. Con un colpo di genio dettato dall’amore ha ottenuto di parlare lunedì a Ginevra nella seduta plenaria in ambito Onu, del Consiglio dei diritti dell’uomo. Ella si appella alla carta dei diritti delle persone handicappate, e al loro diritto a non essere soppressi approfittando della loro condizione menomata.

Sorpassa a sinistra i cosiddetti difensori dei diritti individuali, in nome della persona e dei legami affettivi che nessuno Stato ha diritto di troncare. Non esistono vite inutili.



In Italia si stanno affrontando in Parlamento varie ipotesi per regolamentare il fine vita, il suicidio assistito, l’eutanasia. A noi la lezione di questa madre commuove nel profondo. Trasforma il diritto in uno strumento per affermare l’essenza dell’umano. E questa essenza è l’amore. Secondo Gabriel Marcel significa dire all’altro: tu non morirai. Anche a chi è tetraplegico, con la coscienza debolissima, bisognoso di tutto. Se uno Stato contraddice questa verità fondativa nega la ragione del suo esistere. Forza Viviane Lambert, siamo con te!